Naufragio Concordia: che fine ha fatto il comandante Schettino

Lo avevamo conosciuto a seguito del naufragio della Costa Concordia. Si era a lungo parlato di lui e del suo comportamento scorretto. Sono trascorsi già 8 anni dal disastro del 2012: ma che fine ha fatto il comandante in questo lungo arco di tempo?

Francesco Schettino: la vita in carcere
L’ex comandante della Concordia sta scontando la sua pena, 16 anni di reclusione, presso il carcere romano di Rebibbia. Schettino nella sua nuova vita da detenuto, manterrebbe un atteggiamento da tutti definito “esemplare”. Le indiscrezioni che arrivano parlano infatti di un uomo avveduto, che trascorre il suo tempo leggendo e meditando. La sua richiesta più frequente ai familiari consisterebbe, invece, in una semplice bottiglietta d’acqua di mare. Di quest’ultima si cospargerebbe il capo durante l’ora d’aria, esprimendo così tutta la sua nostalgia del mare.

Continuando a sperare in un nuovo processo, a seguito del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ultima speranza di essere assolto.

Tra polemiche e fango mediatico
Dal famoso incidente avvenuto nel gennaio 2012, sono tante le cose ad essere cambiate. Su Schettino sono circolate diverse notizie, prima della condanna definitiva, alcune delle quali probabilmente false. Cerchiamo di fare chiarezza. Una delle numerose bufale popolari sul web riguarda la lectio magistralis che avrebbe organizzato presso La Sapienza.

In effetti il comandante è intervenuto all’università di Roma, ma solo come ospite di una conferenza organizzata dal criminologo Vincenzo Mastronardi. Lui stesso confermò a proposito: “L’intervento di Schettino è stato brevissimo, a commento di una ricostruzione in 3D dell’incidente. Oltretutto, c’è una differenza fra invitare una persona e chiamarla per partecipare in un contesto scientifico. L’abbiamo interpellato per dire la sua, non abbiamo promosso l’evento. Insomma, ci interessava come protagonista di quel tragico fatto”.

Inoltre, alcuni hanno diffuso la notizia di una pubblicazione a suo nome: “Le verità sommerse”, libro che racconta i suoi 30 anni di esperienza e vita in mare. Anche in questo caso si trattava di una bufala. C’è anche infine chi negli anni avrebbe avvistato Schettino sulle spiagge di Sorrento. Gli amici, invece, confermavano come il comandante non avesse più il coraggio di accendere la televisione, non leggesse i giornali cercando di costruirsi una vita ripartendo da zero.

Il naufragio della Costa Concordia
La nave Costa Concordia era partita da Civitavecchia e sarebbe dovuta arrivare nei pressi di Savona: purtroppo, però, quella sera qualcosa non andò per il verso giusto. Alle ore 21.07 la nave virò verso l’isola del Giglio e quando si trovò a 500 metri dalla terraferma, la Guardia Costiera capì che non c’era più nulla da fare. Stava per avvenire un disastro, ma fermarlo oramai era impossibile. Alle ore 21.45 del 13 gennaio 2012, 32 persone perdevano la vita a seguito di un grave incidente. La nave Costa Concordia guidata dal comandante Francesco Schettino urtava gli scogli de Le Scole e si inabissava vicino alla costa. L’incidente provocò anche 193 feriti. Si aprì uno squarcio lungo trenta metri e largo tre sulla fiancata di sinistra: ormai il mezzo era in balia della corrente. La nave è rimasta per mesi ferma all’isola del Giglio prima di essere trasportata a Genova per lo smantellamento. Il comandante Francesco Schettino venne condannato a 16 anni e un mese di carcere, nonostante l’accusa ne avesse chiesti 27.

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