Eitan, è accaduto dopo il risveglio del piccolo

Eitan si è svegliato, ha aperto gli occhi. È «estubato» e «respira da solo», aiutato da poco ossigeno. Lo si legge nel bollettino medico sulle condizioni del bambino di 5 anni, unico superstite della tragedia del Mottarone, diffuso dalla Città della Salute di Torino. Ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita, il bambino «non è ancora completamente cosciente» e resta in prognosi riservata. I sanitari proseguono «con un risveglio lento, visto che le sue condizioni sono ancora critiche».

Accanto lui ci sono la zia Aya e una psicologa: «È stato estubato e sta riprendendo conoscenza». Quel che è accaduto dopo il risveglio è che il piccolo come prima cosa che ha visto è stato il volto della zia, ha spiegato Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute. «È una fase particolarmente delicata», sottolineano i medici. «C’è una graduale ripresa di coscienza che richiede tempo e sostegno psicologico. Ha già riaperto gli occhi ed è importante che accanto a sé abbia trovato volti conosciuti». «La notte ha confermato la staticità clinica del bambino – conclude La Valle – un ulteriore segnale positivo nonostante le situazioni critiche.

A tre giorni dal suo ricovero al Regina Margherita di Torino, piccoli colpi di tosse, qualche movimento e momenti di respiro spontaneo, i primi segnali di speranza arrivati ieri, quando i medici hanno dato il via alle procedure per il risveglio, diminuendo lentamente il dosaggio dei medicinali per la sedazione. Nel crollo della cabina della funivia il bimbo israeliano di 5 anni ha perso i genitori, il fratellino e i bisnonni.

La sua storia ha commosso il mondo intero. E in ospedale è arrivato anche un omaggio dei suoi compagni di classe. Decine di manine colorate su tela bianca, l’una sopra all’altra in una simbolica catena per dire a Eitan «forza, ti vogliamo bene, ti aspettiamo». A consegnare il quadro e i disegni dei bambini l’artista Stefano Bressani, papà di una compagna della scuola materna di Pavia frequentata dal piccolo. Questa mattina anche la sindaca di Stresa, Marcella Severino è arrivata all’ospedale Regina Margherita per incontrare la zia di Eitan e i medici che stanno curando il bimbo.

«I parenti del piccolo non hanno minimamente accennato alle ultime notizie. Non credo facciano parte dei loro pensieri. Sono molto proiettati sul bambino e solo in un secondo tempo, penso, affronteranno anche il resto». Gli arresti e le accuse gravissime sono state un duro colpo per la comunità di Stresa e tutto il territorio: «È stata una ulteriore mazzata. Normalmente ci si fa la domanda “si poteva evitare?”. E in questo caso la risposta è sì. Il buono e il cattivo, però ci sono ovunque e il territorio non deve essere penalizzato. C’è tanta brava gente che in queste ore lo sta dimostrando.

C’è stata una disgrazia nella disgrazia. L’unica cosa che rincuora in questa tragedia è che in poco più di 48 ore gli inquirenti siano arrivati a un punto». La sindaca ha parlato a lungo con zia Aya: «È una gran bella persona. Al di là della tragedia che sta affrontando, ha una grande forza che le serve per stare vicino al suo nipotino. Ora speriamo che questo abbraccio del padre, che potrebbe averlo salvato, continui anche dal cielo».

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.