Recovery, la Appendino usa i soldi per “assunzioni elettorali”: FdI denuncia lo scandalo di Torino

Chiara Appendino si appresa a reclutare un esercito di giovani under 32 per gestire i fondi del Recovery. Le primi 350 assunzioni dovrebbero entrare in organico al Comune di Torino già a luglio. Messa così sembra una buona notizia, in realtà una serie di indizi fanno pensare che si tratti di «un’infornata» elettorale. A partire dal fatto che questi giovani, che non passeranno da alcun concorso, avranno un contratto di formazione lavoro e, ha sottolineato la parlamentare torinese di FdI, Augusta Montaruli, «non avranno garanzie». Oltre al fatto che «non si capisce come persone che dovrebbero essere formate – ha commentato l’esponente di FdI – possano garantire la buona riuscita dei progetti».

La campagna elettorale «sulla pelle dei ragazzi»

«Non ammettiamo campagna elettorale sulla pelle dei ragazzi con i soldi dei ragazzi» e «pretendiamo chiarezza sull’asserito reclutamento di giovani nel comune di Torino annunciato con i fondi del Recovery», ha avvertito Montaruli, annunciando un’interrogazione parlamentare sull’annuncio del sindaco Appendino. La deputata di FdI ha sottolineato, infatti, che si tratta di «350 nuovi precari senza garanzie».

«Un’infornata che non avrà continuità»

«Al di là dello stile che la dice lunga su una giunta già scaduta che ipoteca risorse così ingenti, preoccupa il fatto – ha chiarito Montaruli – che il Comune usi i fondi per la ripresa e le nuove generazioni sprecandole per un’infornata che non avrà continuità e che non potrà formare davvero nessuno. Che questi ragazzi poi vengano utilizzati per la realizzazione dei progetti legati al Recovery – ha detto ancora l’esponente di FdI – è paradossale».

Il sospetto sulle assunzioni a Torino

Montaruli ha richiamato l’attenzione sul fatto che «neanche il governo ha bisogno di questi numeri per la realizzazione del Recovery. E in ogni caso non si capisce come persone che dovrebbero essere formate possano garantire la buona riuscita dei progetti». Insomma, il timore è che «questa trovata dell’Appendino sia uno spot da campagna elettorale, che arriva puntualmente prima del voto». Uno scenario che si configura come «un danno ai giovani le cui risorse verranno destinate non per arginare una crisi economica che rischia di metterli definitivamente in ginocchio in una città come Torino che ha bisogno di ben altro. In Parlamento – ha concluso Montaruli – chiederò conto con un’interrogazione di questa manovra che anticipa peraltro persino l’approvazione del Pnr».

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