Matteo Renzi e Salvini, “la telefonata”. Retroscena sull’asse in Senato: così costringeranno Conte a cadere

Una maggioranza “raccogliticcia” al Senato, alla fine, Giuseppe Conte è riuscito a trovarla: la votazione di ieri si è conclusa con 156 sì e 140 no, più i 16 astenuti di Italia viva. Stando a quanto raccontano i retroscenisti, il piano del premier adesso sarebbe quello di sopravvivere e temporeggiare per due-tre settimane, provando a metter su a Palazzo Madama un gruppo di disponibili-costruttori che dia una mano all’esecutivo. Tuttavia, i numeri sono risicati e rischiano di far sprofondare nelle sabbie mobili i lavori parlamentari, soprattutto nelle Commissioni del Senato. E’ proprio qui, infatti, che la maggioranza di governo si trova in difficoltà dal punto di vista dei numeri. In particolare, annaspa in alcune Commissioni chiave, come la Commissione Bilancio, ma naviga a vista anche nelle commissioni Ambiente, Difesa, Esteri, Scuola e Sanità. Ecco perché – come riporta il Giornale – Matteo Renzi e Matteo Salvini sarebbero pronti a fare fronda al Senato, mettendo in difficoltà il governo nelle varie commissioni. Pare, infatti, che ci sia stata una telefonata tra i due Matteo, accomunati dal tentativo di archiviare l’era Conte, anche se in momenti diversi.

Come spiega il Giornale, il segretario della Lega e il leader di Italia viva si sarebbero confrontati – ieri al Senato – anche sull’eventualità che i senatori renziani votassero contro l’esecutivo in Aula, invece di limitarsi all’astensione. E così – per studiare la situazione fino all’ultimo minuto utile – Renzi ha fatto sapere a Salvini che avrebbe atteso la seconda chiamata. Alla fine, comunque, non se n’è fatto nulla, perché ci si è resi conto che lo strappo di Iv rischiava comunque di non mandare a casa Conte. In un secondo momento, però, i due si sarebbero messi d’accordo sulla necessità di far saltare al più presto la “raccogliticcia” maggioranza del Senato. Soprattutto nelle Commissioni.

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