Ecco qual è il vero piano di Renzi. Cacciare Conte e…

E se il piano di Renzi fosse quello di cacciare Conte proprio per tornare al governo? M5S marginalizzato, premier del Pd (con Italia Viva che rientra a Palazzo Chigi alla grande): è uno degli sbocchi possibili della crisi di governo scatenata da Renzi. Scenario che peraltro spiegherebbe la mossa del “Machiavelli dei poveri”, che altrimenti rischia di fare la fine di Salvini dopo la crisi agostana, che mandò a casa – lo ricordiamo – non Conte ma il leader della Lega.

Renzi il politico accusa Conte il populista

Tutti si interrogano su che cosa vuole veramente Renzi. Dopo l’annuncio di ieri dell’uscita di Italia Viva dal governo, gli scenaristi si sono scatenati nel cercare di capire perché l’ex premier ed ex segretario del Pd molla le poltrone senza alcun tornaconto apparente. A sentire Renzi, lui fa politica e non populismo. E in virtù della politica non può non fare quello che va fatto, ossia denunciare il populismo di Conte, colpevole di non rispettare le più semplici regole democratiche. “Come non abbiamo dato i pieni poteri a Salvini, non li vogliamo dare a Conte“. E’ uno sporco lavoro,  quello del politico, ma qualcuno deve pur farlo, insomma.

Cosa vuole veramente Renzi?

Ma al di là delle belle parole a che cosa punta veramente? Forse bisogna partire proprio dalle belle parole. Non è un mistero infatti che le critiche mosse dal leader di Iv al premier siano ampiamente condivisibili, anche tra i giallofucsia. La situazione a cui Renzi vuole porre fine è indigesta anche a tanti dem: Conte che governa a colpi di Dpcm facendo a meno del Parlamento perché c’è la pandemia. Ma, come dice pure (a buon diritto) Renzi, la pandemia non legittima la sospensione della democrazia.

Conte è espressione dei 5 Stelle, la cui maggioranza è ormai solo virtuale

Altro punto: l’ex avvocato del popolo oggi strenuo difensore della poltrona, è espressione del M5S, che l’ha imposto pure al Pd dopo che è caduto il governo con la Lega. Perché il M5S è il partito di maggioranza nella coalizione giallofucsia. Oggi che questa maggioranza è virtuale, mentre nel Paese il Pd ha più voti dei grillini – come conclamato da tutte le ultime consultazioni elettorali – il M5S continua a dire che Conte non si tocca. E obtorto collo si accoda pure il Pd. Ma fino a quando? E soprattutto: siamo sicuri che il Pd non voglia scaricare Conte? Per spostare il peso specifico di un nuovo governo giallofucsia sul Pd, reale primo partito del centrosinistra oggi nel Paese, bisogna togliere Conte dallo scranno più alto di Palazzo Chigi.

E se la mossa di Renzi fosse concordata con il Pd?

Se la mossa di Renzi è concordata con i dem – anche se non lo diranno mai, ovviamente – e l’obiettivo è liberarsi dell’attuale premier, ecco che allora, con un nuovo governo giallofucsia – stavolta a guida Pd – si spiegherebbe il tornaconto di Iv. Tornare a Palazzo Chigi, in cambio della testa di Conte (e l’improponibile Casalino). E il M5S? E Grillo che rinnova tutto il suo sostegno al premier scrivendo “ConTe”? Una cosa è certa: i 5 Stelle hanno a cuore il premier, ma più di lui le poltrone. Saranno ben disposti quindi a sostenere un governo a guida Pd (sul premier si è già scatenato il toto-nomi, con Dario Franceschini in pole position) pur di restare a Palazzo fino all’ultimo.

I dem lanciano l’allarme: i responsabili non ci sono, si rischia il voto. A meno che…

Chi è fuori da questi giochi, tutti interni ai giallofucsia, ovviamente chiede un governo tecnico o del Presidente (il centrodestra, poi, chiede le urne, ma Mattarella è contrario). Ma la soluzione invece potrebbe essere politica. Non a caso i dem in queste ore lanciano l’allarme sul fatto che i responsabili non ci sono e che si rischia il voto. Ma che cosa vuole invece Mattarella? Un governo con una maggioranza forte e stabile. Se sarà il Pd a guidarlo, sarà stato soprattutto merito di Renzi.

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