Scuola, rientro in classe il 7 gennaio. Via libera dei prefetti: “Ma solo al 50%”

Via libera dei prefetti al rientro a scuola il 7 gennaio, ma soltanto al 50%. “Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza“. E’ quanto si legge nella nota diffusa oggi dal Viminale, in cui si specifica che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%“. Dunque al termine delle festività natalizie, la metà degli studenti delle scuole medie e superiori potranno tornare in classe. L’altra metà potrà farlo, salvo affatto improbabili contrordini governativi, a partire dal 16 gennaio.

Rientro a scuola, nonostante Ricciardi

Una brutta notizia per il catastrofista Walter Ricciardi, che oggi era tornato alla carica chiedendo di tenere tutto chiuso anche dopo l’Epifania. “Non riaprire le scuole e prolungare la zona rossa almeno fino a metà gennaio. Le scuole sono ambienti sicuri, ma è la situazione esterna a sconsigliarne la riapertura”, aveva detto il consulente del ministero della Salute. Ma come detto, salvo repentini cambi di programma a cui ormai ci ha tristemente abituato il governo Conte, la “linea Ricciardi” stavolta non ha prevalso. Così dopo un estenuante dibattito sulla riapertura delle scuole, ecco il semaforo verde.

Scuola, “esperti” in confusione

Nonostante, peraltro, lo scontro che pare regni sovrano anche tra gli esperti dell’Iss. Proprio loro, interpellati al fine di valutare l’impatto del rientro a scuola degli studenti, hanno infatti prodotto un apposito studio. Come segnalato però dal Corriere della Sera, Gianna Fregonara ha fatto notare che tra gli esperti “non c’è una parola definitiva”. Proprio nel rapporto dell’Iss viene evidenziato che “allo stato attuale delle conoscenze, le scuole sembrano ambienti relativamente sicuri purché vengano adottate le precauzioni ormai consolidate”, allo stesso tempo però “l’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulle dinamiche epidemiche rimane ancora poco chiaro”. Insomma chi è chiamato a chiarire le idee allo sconclusionato esecutivo giallofucsia, pare proprio altrettanto confuso. Così si procede per tentativi, navigando a vista che più a vista non si può.

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