Terremoto nel M5S: in tre lasciano il gruppo alla Camera. Il Mes fa davvero vacillare Conte

Terremoto politico nel gruppo dei Cinquestelle alla Camera, il giorno dopo l’approvazione, con polemiche e spaccature interne, della risoluzione di maggioranza sul via libera al Mes nel bilancio comunitario. Un dietro-front, quello dei grillini, l’ennesimo boccone amaro da ingoiare per chi aveva creduto nelle idee del Movimento, che del no al Mes aveva fatto la sua bandiera politica negli ultimi anni. Oggi, le prime conseguenze, con l’addio di tre parlamentari: Carlo Ugo De Girolamo, Mara Lapia e Antonio Lombardo lasciano il gruppo M5S alla Camera. “Abbiamo appena mandato la lettera”, ha annunciato poco fa il deputato Fabio Berardini.

Il Mes spacca il M5S e Conte trema

Ieri Berardini, De Girolamo e Lapia hanno votato contro la risoluzione di maggioranza relativa alla riforma del Mes (nella foto la protesta di Fdi contro i grillini che hanno detto sì). Lombardo invece non ha partecipato alla votazione. In mattinata, era stato il deputato Antonio Lombardo ad annunciare il suo addio in un messaggio inviato ai colleghi del gruppo. “Ragazzi, per una questione di correttezza e rispetto nei vostri confronti, prima che lo apprendiate dalle agenzie, vi comunico che sto per lasciare il gruppo parlamentare del M5S. Con stima, un abbraccio a tutti”, scrive Lombarde. Anche il nome di Lombardo figura nella lista dei 13 parlamentari 5 Stelle che ieri non hanno partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza relativa alla riforma del Mes. Un dissenso manifestato nella lettera anti-Mes della scorsa settimana, sottoscritta da Lombardo insieme a molti altri colleghi.

Berardini: “Basta minacce dai vertici del Movimento”

“Noi parlamentari subiamo giornalmente minacce di espulsioni e altri provvedimenti disciplinari se solo ci azzardiamo ad esporre il nostro pensiero. L’approvazione della riforma del Mes è l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Lo dice all’Adnkronos il deputato 5 Stelle Fabio Berardini, spiegando le ragioni dell’addio al gruppo parlamentare. “Non è più possibile rimanere nel Movimento 5 Stelle”.

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