Covid, Ricolfi asfalta il governo: “Incapaci, avete fatto voi la frittata. Obbedirvi è umiliante” (video)

Una voce solitamente sobria come quella del sociologo della Fondazione Hume, Luca Ricolfi, si è scagliata con virulenza contro l’esecutivo, le sue misure anti-contagio e i divieti ipocriti, che difficilmente potranno realisticamente essere sotto controllo. Ce la possiamo permettere la libertà? È da questo quesito che  Myrta Merlino a L’aria che tira su La7 ha posto a  Luca Ricolfi,che è partita una rampogna durissima. E non è la prima volta.

“Il governo è minoranza ma può far tutto: assurdo”

In un rapido ma ultimativo intervento il sociologo che – lo ricordiamo-  appartiene da sempre all’area della sinistra – asfalta il governo Conte. Non ha dubbi: il suo giudizio è di condanna dei giallorossi sulla situazione di gravità che oggi si sta prospettando  nel paese. Si tratta di una colpevole impreparazione nell’affrontare il ritorno dell’emergenza coronavirus. Per cui risponde alla Merlino: ““Sono combattuto perché trovo incredibile una simile invasione della privacy; e che ci possa essere un governo che ha la possibilità di fare qualsiasi cosa pur rappresentando una minoranza della nazione. Capisco che siamo in una situazione difficile, ma la frittata l’hanno fatta loro”.

Ricolfi: ecco quello che il governo ha ignorato

Ricolfi ha poi elencato due elementi critici: “Se siamo in questa situazione drammatica è perché hanno fatto la frittata non intervenendo con i tamponi e sui trasporti pubblici”. Oggi ci si accorge dell’errore, ma il governo e molte amministrazioni pensano di ridurre il numero degli utenti cui bus, anziché intensificare le corse. E il ritardo sui tamponi provoca l’inferno di code ai drive-in e negli ospedali che abbiamo con orrore constatato in tantissimi servizi fatti sul campo. E adesso? “ Ora – risponde lo studioso – chiedono a noi di togliere le castagne dal fuoco. “E noi lo faremo come sempre, obbedienti, però è umiliante. E che non si permettano di venirci a dire che stanno facendo cose – ha chiosato – dovevano farle prima, le code per i tamponi sono la prova.

“Ma quale modello italiano…”

Da sempre  uomo di sinistra ma al di fuori di ogni ideologismo, è da tempo fortemente critico con i  dem e contro il governo che sostiene. Già lanciava i suoi allarmi fondati sui fatti  quando il governo era in pieno delirio autocelebrativo:  “Altro che modello italiano, avvertiva Ricolfi.  Il quale  analizzando le attuali leaderschip promuoveva a pieni voti Giorgia Meloni (“Avevo previsto la sua avanzata già quando era al 10 per cento” ebbe modo di dire in un ‘intervista).

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