L’ultimo avvertimento dell’Ue. Italia “sottomessa” a Bruxelles

Una lettera proveniente da Bruxelles, indirizzata all’Italia e firmata da due nomi ben noti, Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis, ha avvisato il governo giallorosso su quanto accadrà da qui ai prossimi mesi in vista dell’erogazione dei fondi derivanti dal Recovery Fund.

Una lettera per Conte

Tre sono i punti cruciali della missiva. Primo: il Patto di stabilità resterà sospeso per tutto il 2021. Stiamo parlando di un accordo stipulato nel 1997 dai membri dell’Unione europea e nato con un obiettivo ben preciso: incrementare il controllo sulle politiche di bilancio pubbliche di ogni Stato, così da evitare che qualche governo possa sforare determinati valori.

Scendendo nel dettaglio, prima della pandemia di Covid, chi faceva parte dell’Eurozona non poteva superare la soglia del 3% per quanto concerne il rapporto deficit su Pil e doveva stare al di sotto del 60% per il rapporto debito pubblico su Pil. I trasgressori rischiavano di incorrere in una bella sanzione da parte della Commissione europea. Dunque, dicevamo, Patto di stabilità congelato per un altro anno.

A un primo sguardo si potrebbe pensare che i tecnocrati europei si siano ricordati di aiutare concretamente i Paesi membri. I problemi nascono con gli altri due punti contenuti nella lettera. Il secondo: finché il Patto di stabilità sarà fuori causa, ha sottolineato Libero, l’Europa potrà controllare come useremo ogni singola risorsa. E questo ancor prima che il governo italiano – nel caso dell’Italia – abbia deciso come muoversi.

L’ombra di Bruxelles

Terzo e ultimo punto: la Ue ha spiegato al governo giallorosso come fare i “compiti a casa”, ovvero cosa inserire nella finanziaria. Detto altrimenti ha dettato i contenuti che dovranno essere inseriti da Giuseppe Conte e i suoi nella legge di Stabilità per il 2021. Che dovrà tenere conto del piano di riforme e investimenti previsto nel Recovery Fund. Non solo: tali misure dovranno essere in sintonia con il giudizio di Bruxelles.

Nella letterina si legge infatti che la Commissione europea monitorerà con attenzione “la qualità delle misure di bilancio prese e pianificate per attutire l’impatto della crisi, sostenere la ripresa e rafforzare la resilienza, tenendo conto della sostenibilità di bilancio”.

Attenzione bene: la citata “sostenibilità di bilancio” dovrà essere perseguita in un secondo momento non appena le condizioni economiche lo consentiranno. In altre parole, l’avvertimento dell’Europa, più che una rassicurazione, assomiglia molto a una minaccia: occhio a come spenderete i vostri soldi. Anche perché, in tutto il lasso di tempo in cui il Patto di Stabilità sarà archiviato, l’Italia non potrà muovere un passo senza il via libera dell’Ue.

La trappola

La letterina di Gentiloni e Dombrovskis nasconde anche un’altra trappola. Secondo quanto riportato da La Verità, Bruxelles invita l’Italia a definire i macro obiettivi della Nota di aggiornamento al DEF, cioè al Documento di Economia e Finanza, e a calibrare le previsioni future basandosi su mere bozze. E questo perché il Next Generation Ue non esiste fino a quando non appariranno sulla Gazzetta Ufficiale della Ue i regolamenti e le decisioni adottati dal Consiglio europeo.

Come se non bastasse, oltre ai “consigli” dell’Europa per stilare la legge di bilancio – che conterrà le priorità della Ue: dal green alle altre riforme economiche – dobbiamo mettere in conto un altro aspetto. L’Italia dovrà anticipare le spese, ben sapendo che, se le riforme inviate a Bruxelles saranno approvate, nel 2021 verrà erogato solo il 6% dei fondi promessi.

il giornale.it

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