La Gismondo non ha più dubbi: “Ecco tutta la verità sul vaccino”

Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all’ospedale Sacco di Milano, non crede sarà possibile avere un vaccino sicuro entro fine anno.

Intervenuta a Radio Anch’io su Rai Radio 1, la virologa ha asserito: “Non credo vaccino sicuro entro l’anno”.

Gismondo: “No vaccino sicuro entro l’anno”

Ha poi sottolineato che c’è un rischio a questa corsa al vaccino, ed è quello di saltare alcune fasi della sperimentazione per offrire velocemente la l’immunizzazione. Come spiegato dalla Gismondo: “Il vaccino è una cosa importante da realizzare ma è una cosa seria, e non possiamo saltare nessuna delle fasi sperimentali, non possiamo permettercelo. Deve essere efficace ma anche sicuro. Non possiamo, abbagliati dalla corsa, provocare altri danni”.

Della stessa idea anche il professor Andrea Crisanti che a Skytg24 ha evidenziato che i tempi per mettere a punto un vaccino non sono comprimibili. “Il problema è che noi siamo tutti differenti, geneticamente per età, per sesso, per etnia ora o anche per malattie. Quindi in genere la fase cosiddetta di sicurezza di un vaccino dura circa un anno e mezzo, due, solo quella, perché bisogna darla circa a cento mila persone in tutto il mondo. Capisco che c’è l’esigenza e l’aspettativa ma non vorrei che si prendesse a una scorciatoia, perché per ogni scorciatoia che prendiamo aumenta il rischio o che il vaccino non sia efficace o che abbia effetti indesiderati”. Il professore ha infine previsto che per avere un vaccino certo, sicuro e testato, dovremo aspettare la fine del prossimo anno, il 2021. Intanto lo scorso 24 agosto è iniziata la sperimentazione sull’uomo all’ospedale Spallanzani di Roma. Questa fase servirà per capire se vi sono effetti collaterali e se la dose è immunogenica. Saranno 90 i volontari che inizieranno la sperimentazione del vaccino contro il coronavirus.

Inutili allarmismi

Parlando dell’aumento delle terapie intensive, la Gismondo ha sottolineato come non sia certo un segno positivo ma comunque non giustifica allarmismi e panico nella popolazione. Anche perché in questo momento non siamo in emergenza. Visto che si tratta di un incremento di lieve entità, la virologa spera ovviamente che rimanga in questi termini. E sul fatto che il virus sia meno aggressivo rispetto ai mesi di marzo e aprile, Gismondo ha spiegato che siamo noi diversi e che adesso sappiamo come intervenire. “Ora sappiamo qual è la patologia che prima sconoscevamo completamente, parlavamo di polmonite e invece è una vasculopatia diffusa, questo fa la differenza. Ora siamo più sereni, abbiamo raddoppiato i letti in terapia intensiva e la serenità nell’accogliere i pazienti è un elemento fondamentale”.

il giornale.it

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