Vietato cantare a scuola: l’ultima trovata del Cts

L’ultima trovata degli esperti scelti dal governo è quella di vietare agli alunni di cantare. Bambini e ragazzini non potranno quindi intonare le canzoni dei cartoni animati o dei propri cantanti preferiti.

Potranno togliersi la mascherina ma guai a intonare una qualsivoglia canzone. Che poi, non è che a scuola uno passi le ore a cantare, a meno che non si tratti della lezione di canto.

A scuola vietato cantare

In una nota del Cts si legge nero su bianco: “Nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. Canto)”. Lo stesso vale per la scuola secondaria. Senza se e senza ma. Con l’aggiunta che, in questo caso, ci dovrà essere una situazione epidemiologica di bassa circolazione virale, come è stata definita dall’autorità sanitaria. E mentre si toglieranno la mascherina, gli alunni dovranno restare immobili. Forse non sarà neanche possibile allontanarsi dal proprio banco, ma questo per il momento non è stato specificato.

Intanto però la Conferenza Unificata tra lo Stato e le Regioni ha approvato ieri le linee guida del trasporto pubblico, e in particolare quello relativo al mondo scolastico. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, la capienza non potrà superare l’80% del totale. Potrà essere superato il limite solo se sarà garantito “un ricambio d’aria e un filtraggio attraverso sistemi d’aereazione che dovranno essere autorizzati dal Comitato tecnico scientifico”. Dei separatori removibili potranno essere adottati tra i sedili per poter aumentare la capienza. A bordo di metropolitane, bus e su tutti i mezzi pubblici dovranno essere presenti dei dispenser per poter igienizzare le mani. I soggetti che vivono sotto lo stesso tetto, i congiunti e coloro che intrattengono rapporti interpersonali stabili potranno evitare di mantenere la distanza di sicurezza di un metro sui mezzi pubblici locali.

Il trasporto scolastico

E si arriva così al trasporto scolastico. Si potrà raggiungere la capienza massima dei posti solo se il tragitto durerà meno di 15 minuti. “In questo caso, dovrà essere quotidianamente programmato l’itinerario del percorso casa-scuola-casa, in relazione agli alunni iscritti al servizio di trasporto scolastico dedicato”. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha così commentato le decisioni prese: “La volontà di fare il bene dei nostri ragazzi ha fatto superare polemiche e ostacoli e ha permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale: permettere a tutti gli studenti di arrivare a scuola e di farlo in sicurezza”. Prima delle lezioni vere e proprie, la cui data prevista è il 14 settembre, inizieranno oggi i corsi di recupero. Un primo rodaggio di cosa ci si dovrà aspettare. A Bolzano la campanella suonerà il 7, in Friuli il 16, in Sardegna il 22 e in Puglia e Calabria si slitterà al 24 settembre. Anche Abruzzo, Campania e Basilicata stanno pensando di ritardare di qualche giorno il rientro a scuola. Anche perché non si è molto certi che il piano pensato dal governo possa funzionare. Considerato il fatto che mancano alcuni dettagli importanti, sia sui docenti che sui posti fissi.

La lettera della ministra

Intanto la ministra Lucia Azzolina ha pensato bene di sottolineare l’importanza della riapertura delle scuole scrivendo una lettera a presidi, docenti, dirigenti e personale scolastico. “Respingeremo sempre con forza le insinuazioni che mirano a gettare discredito sulle istituzioni scolastiche e soprattutto su chi ci lavora. Come quelle che danno già per certa una fuga ipotetica di insegnanti dalle classi. O le narrazioni secondo cui non ci saranno corsi di recupero perché i docenti si rifiutano di farli. Traduzioni semplicistiche che rischiano di fare danno al sistema. Dimostriamo ancora una volta che il corpo dei docenti è sano. Composto da insegnanti che ci credono. Che amano il proprio lavoro e lo svolgono con professionalità e impegno”. Tutti avvertiti.

il giornale.it

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