Ilaria Capua come Silvio Berlusconi: “Ho rischiato l’ergastolo, sono scappata per la vergogna, ma poi mi hanno prosciolta”

Ilaria Capua come Silvio Berlusconi, presa di mira dalla giustizia. La giornata di ieri, domenica 5 luglio, per la virologa è una data da segnare: “Sono passati quattro anni dal mio proscioglimento dall’accusa di procurata epidemia ed altri 11 reati penali”. La direttrice dell’One Health Center alla University of Florida, in un’intervista al Giornale, ha ricordato quel terribile periodo quando ha addirittura “rischiato l’ergastolo”. In quel momento, “per vergogna ed umiliazione ho lasciato l’Italia. Si erano sbagliati però. Non era vero”.

La Capua in Italia era una delle migliori menti. È stata lei la prima a isolare il virus H5N1 e nel 2006 a rendere pubblica la sequenza genica dell’aviaria. Poi tutto cambiò nel 2014 quando arrivò, per lei e altri scienziati, un’improvvisa accusa: quella di essere una trafficante di virus e di arricchirsi grazie ad accordi con aziende farmaceutiche per produrre vaccini per la malattia della lingua blu e l’aviaria. La Capua però non si è mai arresa e la verità è venuta a galla esattamente il 5 luglio del 2016, quando la virologa viene prosciolta.

Poi con il coronavirus la paura è tornata: “I dati vanno condivisi e la trasparenza è fondamentale, ci mancherebbe. Ma io non parlo di rivincite. Anzi, sono spaventata dal fatto che tutta questa grande visibilità non mi si rivolga contro. Magari diranno che il coronavirus l’ho creato io. Per questo sto in guardia. Sono una guerriera, ma non mi illudo e aspetto la prossima sberla”. 

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