Adinolfi: «Cuccarini rimossa perché è una mamma di famiglia di idee cattoliche». Poi la bomba su Raiuno


Mario Adinolfi difende Lorella Cuccarini. Su Twitter ha scritto un post di fuoco. Prima ha espresso solidarietà alla conduttrice de La Vita in Diretta poi ha attaccato la Rai. Per Adinolfi non c’entra solo la politica ma ci sarebbero anche scelte dettate da altre ragioni. «Solidarietà a Lorella Cuccarini – ha scritto Adinolfi – ingiustamente rimossa dalla conduzione de La Vita in Diretta perché è una mamma di famiglia di idee cattoliche». Poi l’attacco su viale Mazzini: «Fatta fuori da Raiuno che ormai vuole solo conduttori maschi gay: Matano, Diaco, Convertini. Rocco Casalino e Vincenzo Spadafora vincono».

L’uscita di scena di Lorella Cuccarini

Un’uscita di scena dalla Vita in Diretta con finale amaro per Lorella Cuccarini. La notizia della sua non riconferma alla conduzione del programma pomeridiano di Raiuno è ufficiale e alla vigilia dell’ultima puntata ha inviato una mail di “addio” a tutti i colleghi. «Cari compagni di viaggio, è arrivato il momento dei saluti – ha scritto – ma prima vorrei condividere con voi ciò che questa avventura ha rappresentato per me. È stata la mia prima volta in un programma quotidiano così complesso. Di programmi televisivi ne ho fatti tanti, ma una “macchina infernale” come quella di Vita in diretta non l’avevo mai guidata. La prima volta (e speriamo l’unica) in cui abbiamo dovuto convivere con il dramma di una pandemia devastante. A proposito, grazie per il vostro coraggio. La professionalità la diamo per scontata, il coraggio no».

Cuccarini contro Matano

Poi la Cuccarini è partita all’attacco del collega Alberto Matano anche se non lo ha mai nominato. «C’è una “prima volta” alla quale non ero preparata. Il confronto con l’ego sfrenato e – sì, diciamolo pure – con l’insospettabile maschilismo di un collega di lavoro. Esercitato più o meno sottilmente, ma con determinazione. Costantemente. Talvolta alternato ad incredibili (e mai credute) dichiarazioni pubbliche di stima nei miei riguardi. So che tutto questo non devo certo ricordarlo a voi che eravate qui. E se si volesse cercare il perché di tutto questo, non sarebbe certo necessario rivolgersi alla Bruzzone».

«Ho conosciuto prevaricazioni solo ora»

«Malgrado tutto, mi ritengo fortunata per due motivi – ha proseguito la conduttrice – perché in questi mesi ho avuto il privilegio di poter fare vero Servizio Pubblico e perché, in tutta la mia vita, ho conosciuto prevaricazioni di questo tipo solo ora, a 55 anni».

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