Black lives matter come le nostre Sardine. Alla fine è “solo” propaganda per i Dem

Roma, 16 giu – Basta guardare la realtà del movimento Black lives matter con un occhio critico e non col solito mugugno lagnoso, per rendersi conto che questa nuova ondata di antirazzismo razzista è tutto tranne che giunta dal cielo per dare al mondo bianco la possibilità di espiare i propri peccati. Come già fatto notare da Francesca Totolo sul Primato da Nicola Porro in un suo artico su il Giornale, il sito opensecrets.com, che serve per tracciare le donazioni che vengono organizzate ed effettuate nel mondo, chiarisce che tutti i quattrini che vengono donati sul sito blacklivesmatter.com finiscono in una piattaforma di raccolta fondi che si chiama ActBlue la quale, a sua volta, fa confluire i capitali raccolti nelle tasche di alcune persone fisiche: il primo di questi è Joe Biden, il democratico avversario di Trump il quale ha incassato circa 190 milioni di dollari.

Ma quale movimento “spontaneo”

Al secondo posto, tra coloro che godono dei frutti di queste mirabolanti raccolte fondi, vi è l’organizzazione elettorale dello stesso Biden, la quale si è beccata 119 milioni di dollari. Poi Elizabeth Warren, una senatrice democratica che tifa naturalmente Biden, Pete Buttigieg, trentasettenne liberal americano e così via, in una interessante lista di soggetti politici che affiggono il cartello “Dem” sulle spalle delle pietose rivolte che infiammano tutto l’Occidente. Ricapitolando: controllando i beneficiari della raccolta fondi effettuata sul sito blacklivesmatter.com, emergono nomi di spicco quale, tanto per dirne uno, l’avversario prediletto di Trump ossia Joe Biden, colui che vorrebbe governare gli Stati Uniti d’America. A parte la follia che può spingere un politico di spicco come Biden ad intestarsi una rivolta violenta e razzista come quella di Blm, l’altra faccia della medaglia è, come al solito, la finta spontaneità di questi movimenti che sembrano nascere dal basso col fine di soccorrere i poveracci maltrattati e che poi si rivelano sostenitori diretti del partito di sinistra.

L’analogia con le nostre Sardine

Il quale, evidentemente rimasto con le armi scariche, monta in groppa al nuovo cavallo dato per vincitore e contro cui nessuno sembra poter competere pena le accuse di razzismo e suprematismo. Il metodo è sempre il solito: intestarsi battaglie perlopiù inesistenti e tacciare di razzismo chiunque osi interferire. Fenomeno più contenuto nelle dimensioni, e per la verità anche nei modi, è stato quello delle autoproclamatesi Sardine, nate per caso, spontanee, giovani, frizzanti e freschi, salvo poi far campagna elettorale per il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, etichettando come pericolosi sovversivi i suoi avversari di destra. Non erano nate con uno scopo che andasse oltre la diffamazione degli avversari, la schedatura e il processo sommario di piazza con in sottofondo Bella ciao.

Era proprio questo il loro punto di forza che poi si è rivelato una spina nel fianco: non saper niente, non dire niente, non esprimere alcun pensiero se non l’odio viscerale per chiunque mettesse in discussione un assetto di potere a loro simpatico. Difatti, l’unico programma che le Sardine hanno partorito erano quei cinque imbarazzanti punti elencati durante una loro manifestazione e che potevano riassumersi nel più sincero proposito di annichilire l’avversario. Loro erano i veri cani da guardia del potere, esattamente come oggi Blm lo sono della propaganda politically correct, per la quale potrebbero essere cancellate intere pagine di storia. E, soprattutto, questo movimentismo gruppettaro dai contorni violenti è tutto tranne che nato sotto un cavolo: è il solito mondo liberal che ci delizia con questi suoi regali impacchettandoli come una manna piovuta dal cielo. Dicono di volerci salvare da noi stessi, in realtà vogliono solo abbattere il nostro mondo.

Lorenzo Zuppini

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