M5S, esplode il caso Corrao: «Rimosso dall’incarico». Le chat: «È un segnale a Di Battista»

Scoppia il caso Corrao all’interno del M5S. A quanto apprende l’Adnkronos, i vertici hanno rimosso l’europarlamentare pentastellato dal suo incarico di responsabile (facilitatore) degli enti locali del movimento. Lo stesso Ignazio Corrao avrebbe annunciato la notizia in una chat con altri esponenti dei Cinquestelle.

Il perché della “punizione”a Corrao

L’allontanamento – a quanto emerge – è la conseguenza di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Corrao nelle scorse settimane fu segnalato, insieme ad altri europarlamentari, ai probiviri. L’accusa: aveva espresso un voto in dissenso dal gruppo.

L’esponente pentastellato non farà reclamo

L’europarlamentare 5s ha annunciato in chat che non farà reclamo. «Accetto il verdetto dei probiviri», le sue parole, secondo quanto apprende l’Adnkronos. «Continuerò a lavorare con la grinta di sempre. E spero che il futuro congresso, il prima  possibile, dia la possibilità al Movimento di rinnovarsi e rilanciarsi», ha poi aggiunto.

Il “sospetto” nelle chat dei Cinquestelle

Nelle chat pentastellate in molti hanno commentato la decisione dei probiviri di revocare l’incarico a Corrao. E spunta il sospetto che sia un “segnale” ad Alessandro Di Battista. È a lui, infatti, che l’europarlamentare è politicamente legato. «Una risposta all’attivismo di “Dibba” in vista degli Stati Generali. In questi giorni infatti l’ex deputato è tornato a far sentire la sua voce, lanciando la proposta per un «servizio ambientale».

Giorni fa, la solidarietà di Corrao a Salvini

Pochi giorni fa, in merito al caso Palamara, in un lungo post Corrao aveva espresso «totale solidarietà» al leader della Lega. «Che in una chat di magistrati sia consentito dire che un politico “va attaccato” o cose del genere non è in alcun modo accettabile», aveva scritto Corrao. «Anzi è inquietante, mette in dubbio le stesse fondamenta dello Stato di diritto e della democrazia». Per il grillino, «solo un insieme di rigidissime e inderogabili regole, che fungano da deterrente verso qualsiasi mondo di mezzo, può garantire la separazione dei poteri. E sollevare il cittadino da qualsiasi inquietante dubbio».

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