In Campodoglio consigliere comunale del Pd bestemmia in pubblico. Dem e 5S fanno finta di niente

È accaduto perfino questo. È accaduto perfino che si arrivasse a bestemmiare in pubblico e che la cosa passasse quasi inosservata perché ormai, dopo l’ondata grillina, ci si è abituati a tutto. E’ successo qualche giorno fa in Campidoglio, quando il consigliere comunale del Pd, Marco Palumbo, ha bestemmiato durante la seduta del Consiglio. A furia di coalizzare con certa gente, anche chi proviene da un partito dalla lunga storia rischia di adeguarsi.

Ma ovviamente sarebbe assurdo chiudere il caso con un semplice mi dispiace. Un episodio di questo genere va condannato con determinazione perché offende non solo i cattolici e i cristiani, ma tutti i cittadini che onestamente hanno a cuore le regole della civile convivenza. Un esponente politico deve costituire un esempio, anche per le generazioni più giovani.

Chi riceve un mandato democratico deve interpretare il proprio ruolo con autorevolezza e impegno. Non esistono scusanti e le dimissioni sarebbero un atto dovuto perché si è dimostrato con chiarezza di non essere degni di ricoprire l’incarico per il quale si è stati votati. Il primo che avrebbe dovuto pretenderle doveva essere la Raggi.

Tuttavia siamo in Italia, o meglio siamo nella Roma governata dai grillini, e ormai tutto è consentito, ogni abuso tollerato. Che sarà mai, avranno pensato i 5Stelle, abituati a ben altri modi di dire e di fare. E così Palumbo resta al suo posto, con buona pace del consesso civile nel quale vorremmo vivere.

Ormai la politica e non solo è uno sconcio continuo, perfino la bestemmia è diventata qualcosa di accettabile, di banale, di superficiale. Del resto, in un’epoca in cui abbiamo subito la chiusura perfino delle parrocchie con l’autorizzazione della stessa Chiesa, ci si deve aspettare anche di peggio. La celebrazione delle messe è finalmente ripresa, ma l’amarezza resta. Almeno e forse anche più del sapere certa gente alla guida di Roma e dell’Italia.

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