Luca Palamara intercettato, voleva candidarsi col Pd? “Caffè con Matteo Renzi e incontro con Maria Elena Boschi”

A far emergere i gusti politici di Luca Palamara non bastavano le intercettazioni con altri togati contro Matteo Salvini (“Bisogna dargli contro anche se ha ragione”, ndr). Nelle chat del pm indagato per corruzione, spunta anche un vero e proprio endorsement. Secondo quanto riportato da La Verità, Palamara sarebbe stato pronto a scendere in campo a fianco del Pd. “Prossima settimana incontro con Luca (Lotti). E Matteo (Renzi)”, scriveva Cosimo Ferri, allora deputato dem nel partito dello stesso Renzi, il 7 novembre 2018. E ancora, giusto una settimana dopo: “Ho avuto lungo chiarimento con Luca. Organizza lui caffè. Con M”. Ma le conversazioni non finiscono qui: “Ho ribadito – proseguiva Ferri – anche due obiettivi. Aperto su entrambi: sul primo non dà, però, garanzie perché non ne parlo (parli, ndr) con Zingaretti?”. Possibile, infatti, che Luca Lotti non potesse garantire un posto sicuro alle europee del 2019.

Ma tutto ha avuto inizio ben più in là nel tempo, più precisamente nell’ottobre 2018 e, ancor prima, nel 2017 quando Palamara parlando con l’allora procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, diceva: “Ho visto l’inizio del tuo intervento. Grazie per la citazione, ma è un peccato seriamente che tu abbia deciso a ragione di non andare ora in politica”, gli scriveva quest’ultimo. Rapporto però destinato a incrinarsi nel maggio 2019 quando il pm se l’era presa per le decisioni della Procura: “Mi acquieterò solo quando Pignatone mi chiamerà e mi dirà che cosa è successo con Consip, perché lui si è voluto sedere a tavola con te, ha voluto parlare con Matteo, ha creato l’affidamento e poi mi lascia con il cerino in mano. Io mi brucio e loro si divertono”, si sfogava con Lotti.

I rapporti tra Palamara e la sinistra sono ben maggiori. Il magistrato aveva incontrato anche Maria Elena Boschi. A darne la conferma una chat con Giovanna Boda, all’epoca dei fatti collaboratrice della stessa Boschi. “Ho appena parlato con lei. Lei ha solo un dubbio NON sulla partita, ma sulla sua presenza. Se mi chiami quando puoi ti spiego tutto e procediamo. Intanto la partita la possiamo fare comunque e poi lei decide all’ultimo momento se venire o meno” replicava Bonda a Palamara nel 2017 in occasione di una partita evento in provincia di Reggio Calabria. Poi il riferimento si fa sempre più esplicito: “Per vostro incontro – precisava la Boda – lei propone domani alle 13 al Majestic saletta Chopin riservata per voi due. Ok per te? Vuole parlarti”. E ancora: “Siamo una squadra!”, con tanto di punto esclamativo. Passano 24 ore e Palamara chiedeva a Boda se la sua interlocutrice fosse rimasta contenta. Risposta di Boda: “Lei sì! Mi ha detto: ci voleva questo incontro! Tu sei contento? È andata bene?”.

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