Caro Mattarella, Bonafede e Renzi calpestano anche il sangue di Piersanti

Citofonare Mattarella. Siamo ai regali di nozze, i promessi sposi si chiamano Alfonso Bonafede e Teresa Bellanova. Ciò che paventavamo si realizza, mancano solo gli ultimi dettagli.

Conte tornerà a sorridere, tanto gli assembramenti sono ancora vietati e le associazioni dell’antimafia rossa possono fingere di non poter scendere in piazza a protestare. Ma si sta compiendo una vergogna autentica che calpesta il sangue delle vittime delle cosche.

Un misfatto che Mattarella deve evitare

Una classe politica spregiudicata è a un passo da compiere un autentico misfatto. C’è un ministro che non ha mosso un dito per evitare l’uscita di galera di parecchie centinaia di delinquenti condannati e ora prega per il salvacondotto. Si inginocchia al partito che odia di più, Italia Viva, e manda al macero la cosiddetta rivoluzione pentastellata. Invaderanno le terre della nostra agricoltura con centinaia di migliaia di clandestini reclutati da chissà quale parte del mondo e si sbaciucchieranno pubblicamente.

Siamo schifati da questo osceno scambio politico. Il presidente della Repubblica accetta tutto questo nonostante il lutto che porta da una vita in famiglia? Ma a che livelli stiamo precipitando? Che fine ha fatto l’etica? La legalità? Politica più bassa non ce la potrebbero scodellare.

I mafiosi devono stare in carcere. E Bonafede deve seguire il destino dell’ex capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Basentini. Se l’evasione di massa legalizzata fosse capitata col Centrodestra al governo – ma crediamo anche con un ministro di sinistra – Palazzo Chigi e via Arenula sarebbero state circondate da decine di migliaia di manifestanti. Il Fatto Quotidiano avrebbe venduto un milione di copie al giorno. Roberto Saviano avrebbe preteso la nomina a senatore a vita, ovviamente per se stesso.

Invece, dobbiamo ingoiare e magari pure in silenzio. Starcene in casa perché per quelli come noi è vietato manifestare. La dittatura dispone tutto questo ed è vietato scendere in piazza?

Siamo indignati. Per mantenere un ministro a galla con tanto di stipendio si fa a pezzi la sicurezza. E si aggiungono guai sguinzagliando nei campi altri immigrati, perché così la Bellanova e Renzi possono far festa. Si ricattano e governano. Ci umiliano e ci comandano.

Si ricattano e governano. Ci umiliano e comandano

Mattarella non può consentire tutto questo in faccia alla pubblica opinione. Suo fratello, Piersanti, fu ammazzato dalla mafia. Ora le cosche escono dalla galera perché un ministro non è stato capace di accorgersene. Con che coraggio vi guarderete di nuovo in faccia, il capo dello Stato e il Guardasigilli cieco?

C’è un limite a tutto, anche nella politica, nei giochi di Palazzo. Abbiamo sopportato di tutto con i Cinquestelle al governo, persino il reddito di cittadinanza ai delinquenti.

Diranno i soliti consiglieri del Quirinale. Magari con qualche bella velina. Il Presidente non può intervenire nelle dinamiche parlamentari. E quindi ci dobbiamo cibare di tanta vergogna perché Mattarella rinuncia a rappresentare la voce degli italiani perbene che assistono attoniti a quanto accade?

Già la credibilità delle istituzioni era seriamente menomata di suo. Ma questo è il colpo alla nuca. Non c’è stato bisogno di indulto o amnistia, come si capiva dalla rivolta nelle carceri. Sono bastati Bonafede e Matteo Renzi.

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