“Qui riapriamo tutto lunedì”: blitz delle regioni contro Conte

“Da lunedì 11 maggio via libera al commercio e dal 18 maggio, scadenza del Dpcm, poteri alle Regioni per tutte le riaperture”. È la richiesta che le Regioni hanno fatto al governo nel corso della riunione che si è tenuta nel pomeriggio di ieri in videocoferenza.

Tra le istanze dei governatori, anche che il 18 maggio sia data possibilità di disporre delle restanti aperture con proprie ordinanze. Intanto, in Alto Adige da oggi pomeriggio, al più tardi da domani mattina, entrerà in vigore la legge provinciale sulla fase 2, ovvero la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali.

La Provincia Autonoma di Bolzano si stacca, quindi, da quanto previsto dal governo nazionale in merito alle riaperture delle attività dopo la fase emergenziale legata alla pandemia. Il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio provinciale altoatesino nel cuore della notte dopo una lunga maratona con 28 voti a favore, un voto contrario e 6 astensioni. Ieri per l’Alto Adige è stato il secondo giorno consecutivo senza vittime. Le prima riaperture sono possibili da oggi pomeriggio dopo gli adempimenti, ma la provincia consiglia di riaprire le attività da domani.

L’ordinanza prevede: dall’entrata in vigore, l’immediata ripresa delle attività economiche con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. Da lunedì 11 maggio, sempre nel rispetto delle norme del distanziamento e precauzioni sanitarie, riapriranno le attività inerenti servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici), servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), e musei, istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili. Dal 18 maggio, sempre seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, torneranno ad essere offerti i servizi per l’infanzia con gruppi ridotti. Il 25 maggio riapriranno tutte le strutture ricettive presenti sul territorio provinciale e gli impianti a fune. Lo scrive il Corriere della Sera.

“Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo e la provincia vuole affrontare questa fase 2 all’insegna dell’applicazione della sua autonomia”. A parlare è il governatore altoatesino Arno Kompatscher (Svp). Ha commentato così l’approvazione avvenuta nel corso della notte della legge che determina la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali in Alto Adige a seguito dell’emergenza Covid-19.

“L’impatto di questa crisi sarà nettamente superiore alla crisi finanziaria del 2008 ed è quindi necessario consentire nuovamente la ripartenza della vita sociale ed economica in una modalità sicura”, ha aggiunto Kompatscher. Una posizione condivisa anche dal governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Chiediamo che le linee guida per la riapertura del commercio al dettaglio siano pronte entro domenica per poter riaprire da lunedì. Viceversa, temo che ci sia un forte rischio per la tenuta sociale. Lunedì ripartiamo, ma non proprio con tutto. Abbiamo fatto una proposta molto responsabile: abbiamo detto, partiamo lunedì con il commercio al dettaglio e dal 18 con le attività mancanti”.

“Ricordo che il commercio al dettaglio è già aperto – ha aggiunto – le regole che il governo ha giustamente messo per i negozi di abbigliamento per bambini e per le librerie possono valere anche per gli altri, così permettiamo lunedì di ripartire a quegli imprenditori che sono pronti a garantire la sicurezza”. Poi ha attaccato: “Trovo personalmente molto difficile giustificare la scelta del governo di permettere l’apertura ad aziende con tremila dipendenti e imporre la chiusura a un negozio di borsette. Così si va a infierire su categorie piccole e piccolissime che chiedono di aprire bottega per mantenere la famiglia”.

Oltre all’apertura anticipata dei negozi e la possibilità di disporre le ulteriori aperture dal 18 maggio con ordinanze proprie, Fedriga ha ribadito che il governo deve indicare regole precise per permettere alla fase 2 nelle Regioni di decollare in piena sicurezza.

il giornale.it

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