Il New York Times bastona Conte: “Frasi confuse e ambigue. Usa Facebook per autopromuoversi”

Roma, 30 apr – Le supercazzole di Giuseppe Conte assumono una dimensione internazionale. Anche oltre oceano sembrano essersi accorti del deficit di comunicazione del capo del governo; pure lì i suoi ripetuti messaggi alla nazione, tra toni paternalistici e autocompiacimento, suonano un po’ stonati e un tantinello ridondanti. A bastonare l’avvocato di Volturara Appula è ancora una volta il New York Times: l’autorevole quotidiano Usa aveva già demolito Conte, raccontando anche della “fuga” del nostro presidente del Consiglio da un’intervista concordata (a Giuseppi non garbavano le domande).

Da Conte frasi “legalistiche e ambigue”

Adesso il Nyt torna a raccontare l’Italia alle prese con il coronavirus, non lesinando ancora una volta le critiche a Conte: “Il primo ministro Conte, un avvocato, preferisce le frasi a ciclo continuo (letteralmente “loop”, ndr), legalistiche e ambigue. Usa le sue apparizioni in televisione e le dirette Facebook per esaltare la miriade di comitati e task force che gli piace consultare, nonché la “trasparenza” e la “serietà” del proprio governo”. Insomma per il Nyt quella dell’esecutivo giallofucsia è stata tutt’altro che una comunicazione chiara e trasparente, concentrata più sull’autopromozione che sulla gestione dell’emergenza.

A tal proposito l’articolo sottolinea il contrasto sorto tra alcuni sindaci e il primo ministro. “Gli avvertimenti chiari, seppur coloriti, dei sindaci italiani sono andati in collisione con il messaggio proveniente dal governo nazionale, che i critici hanno definito una “confusa confusione”. Questo è il giudizio tranchant nei confronti di Giuseppi, mentre nel resto dell’articolo l’attenzione è rivolta soprattutto ai sindaci italiani, diventati “virali” per le frasi e i metodi non convenzionali di contrasto al coronavirus (c’è una compilation su Youtube con le frasi di De Luca e di alcuni sindaci che ha milioni di visualizzazioni).

Sindaci lasciati senza linee chiare da Roma

Si parla di “ammonizioni infuse di volgarità” dei primi cittadini nei confronti dei residenti, si deride l’utilizzo di droni “armati di insulti”, ma al tempo stesso si riconosce “il ruolo fondamentale svolto dai sindaci in questa tragedia”, pur nell’assenza di “linee guida chiare da Roma”. Un’altra bocciatura piuttosto netta per Giuseppe Conte, i suoi numerosi collaboratori e le sue ancor più numerose task force.

Davide Di Stefano

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