Lerner fa flop: ascolti tombali. Il suo racconto dei partigiani su Rai3 non l’ha visto nessuno


L’eterno ritorno in Rai di Gad Lerner: così aveva brillantemente definito Dagospia la ricomparsa del giornalista con la sua nuova trasmissione della terza rete : La scelta. I partigiani raccontano. Un altro flop clamoroso, dopo non molto tempo da un altro insuccesso: L’approdo, dedicato agli immigrati, tema cult del giornalistaInfatti la trasmissione di Lerner,  iniziata lunedì 27 aprile su Rai 3, non ha fatto furore, per dirla con un eufemismo. La prima puntata è stata un flop.  I racconti dei partigiani sono stati battuti da Barbara  Palombelli e dal telefilm usa Instinct.

Il racconto dei partigiani ha infatti ottenuto un tombale  4% di share,  riuscendo a prevalere solo sulla serie The O.C. su Italia 1. In più il programma è stato tra quelli meno performanti di tutto il palinsesto di Rai 3 dalla fascia pomeridiana a quella notturna. Persino il Tg3 si è attestato al 17,6% e Report ha raggiunto il 9,2%. Esordio da dimenticare per Gad Lerner.

Da lunedì 27 aprile, alle 20.20 su Rai3, e nelle due settimane successive la ricorrenza del 25 aprile, Gad Lerner ha confezionato un programma che raccoglie una selezione delle testimonianze dirette dei Partigiani dell’ANPI. Un programma ad alto contenuto antifascista. Il programma intende raccontare il Paese attraverso le testimonianze delle donne e degli uomini che, a vario titolo, ne sono stati protagonisti.

Sarà un racconto di parte, visto che Lerner non ha intenzione di ricordare altri italiani e italiane che nel medesimo drammatico periodo storico si sono schierati con il fascismo. Non sono degni, per Lerner. Come stupirsi? Il giornalista e conduttore ha anche biasimato la scelta editoriale del  Corriere delle Sera con la storia del fascismo raccontata dallo storico Emilio Gentile in allegato. Non sia mai che la storia venga raccontata per intero. “Il tono asettico e neutrale di questa pubblicità (leggerne il testo, ogni parola scelta con cura per non risultare critica) dice molto sul clima culturale odierno – ha scritto su twitter – il marketing sconsiglia di apparire antifascisti per non dividere il pubblico?”.

Il solito fazioso. Gli ascolti degli italiani però non sono dalla sua parte.

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