Per il funerale del sindaco non ci sono divieti: almeno 200 in strada

La necessità di impedire il contagio da Coronavirus ha imposto cambiamenti anche nei riti funebri.

I funerali sono vietati, per evitare assembramenti. Ma a Saviano, comune di poco più di 16 mila anime in provincia di Napoli, forse qualcuno pensava che per il loro sindaco valessero regole diverse. Il primo cittadino, Carmine Sommese, 66 anni, è deceduto ieri a causa del Coronavirus. Si è spento dopo aver lottato per circa un mese nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Avellino. Stamattina, per l’ultimo saluto, in centinaia si sono riversati in strada. Tra lacrime e applausi, con i palloncini tricolore e tanto di protezione civile a garantire l’ordine pubblico, hanno accolto il feretro in una vera e propria cerimonia. La folla in strada per l’ultimo saluto al sindacoPubblica sul tuo sito

Un trombettiere ha coperto i pianti con il “silenzio militare” all’arrivo del carro funebre, che si è fermato per una sosta nel centro cittadino prima di ripartire per il cimitero. Al seguito anche componenti dell’amministrazione comunale, che dal municipio hanno percorso decine di metri a piedi in coda all’auto che trasportava la salma. Dopo una sosta nei pressi del comune, fascia tricolore alla moglie del primo cittadino in lacrime, poi via, verso il cimitero con una carovana di auto in cosa. Eppure la famiglia del sindaco aveva invitato a restare a casa.

A occhio si contavano circa 300 persone che, violando le regole, hanno messo a rischio se stesse e una comunità intera. Nessuna distanza sociale, solo mascherine e lacrime agli occhi. Il tutto, sotto l’occhio vigile dei carabinieri che hanno guidato la salma fino al cimitero. Sommese, ex consigliere regionale, era un medico chirurgo, operava all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Il carro funebre, nel suo corteo, ha raggiunto anche il nosocomio nolano, dove ad attenderlo c’era altra folla. Le immagini di Saviano hanno fatto immediatamente il giro del web, sollevando l’indignazione generale.

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