Coronavirus, la perdita di gusto e olfatto è la prova decisiva

Anosmia ed ageusia, o più comunemente perdita dell’olfatto e del gusto. Questi due sintomi, che si riconoscono con facilità, sono più attendibili dei tamponi nella ricerca dei positivi al nuovo coronavirus.

Lo ha rivelato uno studio osservazionale condotto dalla Clinica universitaria di otorinolaringoiatria dell’Asst degli Spedali Civili di Brescia su 500 pazienti ricoverati nelle unità Covid-19 della stessa Asst o in isolamento nelle proprie abitazioni.

Lo studio, come riporta il Giorno, si è basato sulla constatazione empirica che in molti casi di Covid-19 sono state riscontrate alterazioni di olfatto e gusto. Fino a questo momento però nessuno aveva mai dato una definizione delle caratteristiche di questi sintomi. I ricercatore bresciani hanno invece definito la prevalenza, l’andamento e le caratteristiche delle alterazioni di olfatto e gusto nei soggetti affetti dal virus cinese. Dai risultati dello studio è così emerso che questi sintomi si manifestano in circa il 60% dei pazienti positivi al nuovo coronavirus anche come primi sintomi isolati. La ricerca rivela però che questa percentuale arriva quasi all’80% nei soggetti con sintomi di lieve o media intensità. Ma non è finita qui. La perdita di olfatto e gusto presentano anche delle caratteristiche peculiari tali da poterle facilmente differenziare da quelle che insorgono durante un semplice raffreddore.

Tutto questo risulta quindi di fondamentale importanza per l’identificazione precoce dei portatori della malattia e per il loro isolamento al fine di bloccare la diffusione del virus. Fino ad ora, è stato usato sempre e solo il tampone per individuare i soggetti positivi. Ma con dei limiti: prima di tutto è impossibile sottoporre a tampone tutta la popolazione; e non bisogna dimenticare che si tratta di uno strumento tutt’altro che infallibile. In più del 30% dei pazienti Covid positivi infatti, il tampone ha ritornato un risultato negativo.

Individuare i positivi attraverso la perdita del gusto e dell’olfatto è quindi molto più facile e sicuro. Lo studio vuol così mette in guardia tutti: “Al momento attuale, ogni cittadino che lamenti un improvviso calo o completa perdita della percezione degli odori o dei sapori, anche in assenza di altri sintomi, dovrebbe considerarsi infetto da Sars-Cov-2 fino a prova contraria”, hanno spiegato i ricercatori. I soggetti che avvertono anosmia ed ageusia quindi devono subito mettersi in isolamento, senza perdere tempo e rischiare di diffondere il virus, in attesa dei risultati del tampone.

il giornale.it

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