Scambi di persona e sito in tilt: i bonus Inps diventano una farsa

Andrea F. è un freelance che vive e lavora a Milano da tempo. Nella vita si occupa di produzione e montaggio video. Come è accaduto a tanti, la diffusione dell’epidemia da coronavirus ha cambiato le abitudini, la quotidianità e il lavoro.

E così, proprio come altri liberi professionisti, in queste ore, si è confrontato con il sito dell’Inps (e le sue annesse criticità) per accedere al bonus da 600 euro destinato ai lavoratori autonomi. Ma una volta entrato con le sue credenziali, questa mattina, la pagina gli ha “offerto” le schede personali di altri utenti, compresi tutti i loro dati sensibili.

I dati degli altri

“Dopo aver provato ad accedere ieri sera al sito dell’Inps, con estrema fatica, come tutti, ho riprovato stamattina. Una volta dentro, con il mio pin e il mio codice fiscale, sono riusito ad accedere alla pagina di tale Silvia S. Poi, per ogni scheda cliccata, che portava il nome di altre persone, all’interno c’erano tutte le informazioni private”, ha spiegato il giovane freelance. Come ricostruito dal libero professionista, una volta all’interno, è stato possibile (oltre che facile) aprire molte altre schede, almeno una decina. Dentro questi file era contenuto di tutto: dallo stato occupazionale della persona al tipo di attività svolta. “Di tale Bruno S. ho potuto reperire ogni tipo di informazione, avendo la possibilità di consultare tutti i suoi dati”, ha aggiunto il freelance. Che ha poi concluso: “Nonostante questo caos sia durato una manciata di minuti, chiunque ha avuto la possibilità, suo malgrado, di ‘ledere’ la privacy di altre persone e viceversa”. Scambi di persona e sito in tilt: i bonus Inps diventano farsaPubblica sul tuo sito

Le altre segnalazioni

Ma quella del libero professionista lombardo non è stata l’unica segnalazione. Diverse persone, infatti, regolarmente entrate con il proprio pin, come lui si sono trovate di fronte alla possibilità di consultare le schede di altri iscritti, accedendo, di fatto, a informazioni strettamente private di altri. Come l’indirizzo di casa, la residenza, il numero di telefono e il codice fiscale. Sui social network, molti altri lavoratori, che hanno fatto la stessa cosa, si sarebbero ritrovati all’interno della scheda di tale Luciano V. In molti, all’inizio hanno pensato a un nome di fantasia, utilizzato a titolo di esempio dall’istituto nazionale di previdenza. E invece no o almeno non ufficialmente.

Le difficoltà del sito

Già dalla serata di ieri, come segnalato da diversi utenti, il sito ha presentato diversi difficoltà e come riportato dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ad Ansa, le domande regolari arrivate dall’una di notte del 31 marzo alle 8.30 di questa mattina erano circa 300mila. “Adesso stiamo ricevento cento domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti siano inevitabili con questi numeri”, aveva spiegato Tridico, senza però fare alcun riferimento agli scambi di persona. Il presidente, in queste ore, come riportato da Repubblica, aveva invitato gli utenti a non riversari sul portale dell’istituto di previdenza: “Non c’è fretta. Le domande possono essere fatte per tutto il periodo dela crisi, anche perché il governo sta varando un nuovo provvedimento, sia per rifinanziare le attuali misure, sia per altre”.

il giornale.it

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