Coronavirus, l’Africa rischia. E a Lampedusa, il sindaco buonista fa dietrofront: «Basta migranti»


L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio l’Italia. E ora anche il sindaco pro-migranti di Lampedusa ha paura degli sbarchi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, senza particolari giri di parole, ha fatto capire che si teme il peggio per l’Africa invitando le autorità territoriali alla massima prevenzione possibile. Ma ci sono anche altri timori. Soprattutto su zone di frontiera e prese d’assalto dai migranti come Lampedusa. L’arrivo di nuovi migranti con la pandemia che ha messo in ginocchio l’Italia potrebbe complicare la situazione.

Coronavirus, il direttore generale dell’Oms teme per l’Africa

Al momento l’Africa, come riporta Blastingnews.com  può “vantare” un numero di contagio piuttosto basso, di poco superiore alle 400 unità. Non è purtroppo chiaro però se il dato sia realmente così basso o se più semplicemente le autorità locali stanno difettando nei controlli.
Il sospetto arriva direttamente dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’africano Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Il consiglio – ha detto – che posso dare al mio continente è di prepararsi al peggio e di prepararsi ora. Il mio continente deve svegliarsi, deve reagire».

Coronavirus, Lampedusa si sente a rischio

Il rischio è che l‘Africa, come il resto del mondo, possa diventare un ricettacolo del virus. Ed è proprio questo timore che ha spinto il sindaco
sindaco di Lampedusa, Totò Martello a lanciare un appello. Il sindaco dei porti aperti  ha messo in guardia sui continui sbarchi.

L’appello del sindaco Martello

«In un momento di emergenza sanitaria – ha detto Martello all’Agi – in occasione degli sbarchi che sono avvenuti nei giorni scorsi, mi sono assunto le mie responsabilità: ho disposto che le 26 persone arrivate il 12 marzo fossero poste immediatamente in quarantena all’interno del centro di accoglienza, senza alcuna possibilità di entrare in contatto con la popolazione locale».

Nuove misure a Lampedusa

Il primo cittadino ha chiesto al ministero dell’Interno di predisporre misure che garantiscano, in caso di eventuali futuri soccorsi in mare, il trasporto diretto dei migranti in altre località: «Ho chiesto di rafforzare i controlli in mare da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni competenti. È evidente che se dovessero verificarsi altri sbarchi autonomi, cioè persone che a bordo di piccole imbarcazioni arrivano direttamente sull’isola, non potremo fare altro che chiedere di farli stazionare in un’area circoscritta e distante dal centro abitato fino al loro trasferimento in altre località idonee all’accoglienza».

«Il diritto dei cittadini  alla tutela della salute»

Si tratta di richieste, ha concluso Martello, «che alla luce di ciò che sta accadendo sono necessarie. Bisognerà agire nel pieno rispetto dei diritti umani di ogni migrante, tenendo presente al tempo stesso il diritto dei cittadini di Lampedusa e Linosa alla massima tutela della salute pubblica in relazione all’attuale emergenza sanitaria legata al coronavirus».

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