Coronavirus? Chissenefrega! I vip di sinistra raccolgono soldi per le Ong

Roma, 18  mar – Una chitarra fatta con i legni dei barconi “migranti” affondati nel tentativo di venire in Italia. Questo è la protagonista di Mare di Mezzo, un progetto musicale della band aretina Casa del Vento a cui, però, partecipano molti vip nostrani che in un momento di emergenza simile, in cui persino Fedez e Chiara Ferragni stanno raccogliendo soldi per gli ospedali, continuano ad usare la loro visibilità per raccogliere soldi destinati alla Ong Mediterranea Saving Humans.

Pif, Cecilia Strada, Bandabardò

Secondo quando riferisce Arezzo Notizie, Luca Lanzi voce e fondatore della band aretina, sarebe stato aiutato nel suo progetto da “Simone Cristicchi, Cecilia Strada, Patti Smith, Modena City Ramblers, Pif, Bandabardò, Simona Cavallari, Eugenio Finardi e molti altri”. Lanzi dice di aver preso la decisione di comporre questo brano per raccogliere soldi da dare alla Mediterranea Saving Humans “in un momento storico dove i migranti morti in mare erano sempre più numerosi e dove Salvini, all’epoca ministro dell’interno, bloccava le navi. Tutta una serie di brutture che non potevamo ignorare”.  Insomma, il “complesso del Primo Maggio” in tutto il suo splendore. 

Ma adesso l’emergenza è un’altra?

Considerato che Salvini si è dimesso da ministro dell’Interno ad agosto 2019, parliamo di episodi relativi almeno ad un anno fa. E il pezzo è uscito il 13 marzo scorso, e viene ad esempio rilanciato dal cantautore milanese Finardi il 15 marzo, quando già l’Italia intera era in quarantena per l’emergenza coronavirus che sta mettendo in ginocchio gli ospedali lombardi, che ha di fatto bloccato l’economia del Paese e sta precipitando nella più buia disperazione molte famiglie italiane, ricche e povere (e quelli che sono poveri ora, lo saranno con ogni probabilità ancor di più a causa di questa tragedia, ma a sinistra le sanno ancora queste cose?).

Le stesse idee dell’Unione Europea

Ma, si sa, i vip nostrani specialmente quelli arcobalenosi – quelli che sicuramente plaudevano alle iniziative stile “abbraccia un cinese” – hanno tutt’altre priorità e non hanno riflettuto un solo momento sull’opportunità di destinare questi ricavati a un progetto adesso più importante, magari in sostegno ai propri connazionali. Farlo sarebbe forse fascioleghista, razzista nei confronti di chi deve ancora arrivare? In un momento come questo, d’altronde, l’Unione Europea ci ricorda che Schengen è sospeso – salvo che uno non sia un “rifugiato politico”, allora è bene accetto sulle nostre sponde, coronavirus o meno. Abbiamo ancora dubbi su chi è organico a un sistema che punta la pistola alla testa allo Stato italiano, o no?

Ilaria Paoletti

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