Bonafede, il guardasigilli che sta uccidendo lo Stato di diritto a colpi di leggi sciagurate

Ma l’Italia è ancora uno Stato di diritto? Quando consegneremo alla storia le cronache di questi mesi, dovremo anche dire che una tre le più grandi democrazie occidentali si è piegata al giustizialismo forcaiolo di grillini e Pd. La riforma della prescrizione è il primo esempio. Con la sua abolizione si è fatto un danno inenarrabile a tutti i cittadini, soprattutto a quelli onesti e che hanno un interesse a una giustizia rapida per tutelare la propria reputazione. Adesso siamo tutti potenzialmente esposti a un processo sine die, con il cappio al collo giudiziario in eterno.

L’abolizione della prescrizione penalizza gli innocenti

Altra cosa sarebbe stato riformare il processo penale e soprattutto occuparsi in maniera seria di ridurre i tempi della giustizia, che deve essere rapida e implacabile con i colpevoli, ma anche rispettosa dei cittadini innocenti. Ma da un ministro come Bonafede, che fa confusione anche tra reati dolosi e colposi, possiamo aspettarci solo danni. Come quello che sta facendo con la legge sulle intercettazioni. Basterà un pretesto qualsiasi per trasformare in spie sempre in funzione i telefonini di tutti, dai dipendenti pubblici ai medici, dagli insegnanti ai parroci. Si distrugge in un solo colpo l’inviolabilità del domicilio, la segretezza delle comunicazioni, i principi stessi del giusto processo.

Bonafede totalmente inadeguato al ruolo

Se fosse solo inadeguato, Bonafede sarebbe uno tra tanti in questo governo. Ma la Giustizia è un ministero troppo importante per essere lasciato nelle mani di autentici incapaci. Lo scaricabarile che ha inscenato a proposito delle rivolte nelle carceri degli ultimi giorni ha dell’incredibile. Se l’è presa con qualche funzionario, ma non ha detto una sola parola in difesa della polizia penitenziaria, che opera in condizioni estreme. Il fatto che sia un ministro per caso, inconsapevole della portata del suo mandato non lo assolve. Momenti di grande emergenza impongono guide di grande valenza. Anche se, a questo punto, chiunque al posto di Bonafede saprebbe far meglio.

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