Coronavirus, il sistema sanitario lombardo rischia il collasso: terapia intensiva, letti insufficienti?

Il sistema sanitario lombardo funziona bene, ma rischia comunque il collasso a causa dell’emergenza coronavirus che si è abbattuta nella regione. A dirlo sono i numeri, come fa notare Il Giornale nell’edizione odierna: i posti in terapia intensiva in Lombardia sono 900, più eventuali altri 100 recuperabili dalle sale operatorie. Tutto dipenderà da quanti casi gravi riconducibili al Covid-19 ci saranno nei prossimi 14 giorni: c’è il rischio concreto che i reparti potrebbero non essere sufficienti per tutti, anche perché intanto i malati non correlati al virus di certo non scompaiono. Al momento gli infetti che hanno bisogno di intubazione sono 86 su quasi 250 ricoverati e i letti dedicati sono 104, distribuiti in 15 ospedali: il piano iniziale va necessariamente ampliato in modo da farsi trovare pronti nel caso in cui l’emergenza si aggravi. La preoccupazione maggiore è legata all’effetto domino perché, se in reparto arriva un paziente infetto, l’area va isolata e gli altri malati ordinari vanno trasferiti altrove. E così la Lombardia, che storicamente accoglie il più alto numero di pazienti da altre regioni, nello scenario più critico potrebbe arrivare a dover chiedere ospitalità ai reparti delle altre regioni. Il Giornale fa notare che così l’Italia comincerebbe a rimpallarsi i pazienti e questo significa che, oltre ai medici e agli operatori sanitari (che già rappresentato il 10% di casi di contagio), rischierebbero di ammalarsi anche gli ospedali.

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