“Nelle Foibe c’è ancora posto”: a Trento gli antifascisti minacciano il responsabile di CasaPound

Roma, 27 feb – “Castaldini, nelle Foibe c’è ancora posto”. E’ l’orrenda scritta apparsa a Trento, a ridosso del centro storico, contro il responsabile locale di CasaPound, Filippo Castaldini. Una minaccia ignobile che non verrà stigmatizzata su quei giornali particolarmente attenti a denunciare il pericolo razzismo. Anzi, siamo pronti a scommettere che verrà proprio ignorata, come se fosse un gesto trascurabile, perché imbarazzante per chi punta il dito sempre e soltanto contro una determinata parte politica accusandola delle peggiori, quanto irreali, nefandezze. Eppure è l’ennesimo episodio di questo tipo a Trento, perché Filippo Castaldini è stato più volte minacciato dai soliti signori che inneggiano ai massacri perpetrati dai partigiani titini.

Le minacce antifasciste a Trento

“Già nel 2016 sotto casa mia sono comparse scritte contro di me, negli anni in giro per la città gli stessi che adesso fanno queste scritte hanno rubato, vandalizzato e imbrattato lapidi in ricordo dei martiri delle Foibe”, dichiara Castaldini a Il Primato Nazionale. Lo sfregio più inaccettabile si verificò sempre nel febbraio 2016, quando in vista del Giorno del Ricordo venne rubata la lapide commemorativa per le vittime delle Foibe. Come se non bastasse l’anno successivo venne imbrattata la lapide in Largo Pigarelli, con i vandali che coprirono con vernice nera le due targhe in plexiglas. I nomi degli autori di queste vergognose gesta restano ignoti, ma la matrice ideologica no, ed è sempre quella che imbarazza certa stampa. Perché la matrice è antifascista, come antifascisti sono i signori che hanno oggi minacciato il responsabile trentino di CasaPound.

La replica di Castaldini

Eppure, nonostante l’osceno silenzio in cui sprofondano certe redazioni in questi casi, Castaldini non si scompone e mostra un coraggio sconosciuto agli spettri che lo minacciano nell’ombra. “Non sono solito dare spazio a questi gesti – ha scritto su Facebook il responsabile di CasaPound Trentino – però questa volta una cosa la voglio dire. Perché si parla di migliaia di infoibati barbaramente uccisi dai partigiani con la sola “colpa” di essere italiani. Perché si sputa sul loro ricordo. Perché lo si fa vigliaccamente come è usanza antifascista. E allora è giusto dirlo, non per passare da vittima – non ci interessa – ma per ribadire che il ricordo, come il tricolore, va sempre difeso. Per tutto il resto, possono sempre provarci”. Il responsabile di CasaPound ha poi invitato gli autori del vigliacco gesto, a un confronto pubblico: “In attesa che riescano a fare pace con la storia – ha scritto Castaldini in una nota – il mio invito e quello di venire personalmente nella nostra sede o in sede pubblica per una bella lezione di storia, perché finalmente possano comprendere quanto drammatico sia il quadro di un eccidio italiano che hanno sempre disonorato”.

Alessandro Della Guglia

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