Zingaretti “spiega” l’odio alla Meloni. Ma i suoi celebrano chi calpesta i morti per l’Italia (video)

A Zingaretti ha fatto male l’ascesa alla segreteria del Pd. Ormai non si contano più le parole fuori posto. Lo conoscevamo come persona razionale, aperta. Lo ritroviamo settario e in cattedra, con la pretesa di impartire lezioni sull’odio a tutti. Ieri, come abbiamo scritto, si è catapultato volgarmente contro Giorgia Meloni. Un tweet orrendo vestito da giudice di Norimberga. Ma a che titolo, se non per gli effetti di una stanchezza che chiude il cervello, si permette di usare Auschwitz come una clava? Oppure chi gira con la scorta eccetera eccetera nel consueto banalmente corretto.

Giorgia Meloni gli ha risposto come merita uno che scrive autentiche sciocchezze. Ma Zingaretti se le cerca, e non ci riferiamo solo all’infortunio su cui, da giorni, gli ricordiamo l’odio provocato con le sue fakenews. Ormai nel Pd ci si aggrappa a tutto pur di radunare sotto le insegne del partito il peggio che c’è nella società italiana, razzolando nei centri sociali come tra le sardine. Ma leggono quello che vomitano sulla rete i loro alleati a Cinquestelle?

Zingaretti non ha rispetto per chi è morto perché italiano

Non ha rispetto, Zingaretti, per chi è morto per l’Italia. Perché assieme ai suoi celebra chi calpesta quei Martiri con autentiche infamie. Non ha pronunciato una parola, il segretario del Pd, per denunciare, sconsigliare, sussurrare a quelli dell’Anpi la vergogna della profanazione delle Foibe. L’associazione partigiani è erede di chi combattè contro il fascismo. Fu una guerra. E guerra civile. Gli infoibati non scelsero alcuna guerra da combattere. Furono ammazzati solo perché italiani. E l’odio si manifesta proprio da parte di chi offende quelle vittime della carneficina di Tito persino alla vigilia del Giorno del Ricordo.

Ha scarsa memoria, Zingaretti, pure della legislazione del Lazio. Il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, è celebrato da una legge regionale anche dall’amministrazione che presiede. Ci sono finanziamenti ad hoc. Perché meno di vent’anni orsono, lo decisero proprio con una legge il consiglio regionale e una giunta, e l’allora presidente Ciampi lo apprezzò pubblicamente. Che fa, ci ha ripensato Zingaretti, visto che tollera gli insulti dell’Anpi alla memoria di quegli italiani vittime della pulizia etnica?

Contro la Meloni un pericoloso attacco mirato

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, nel video che proponiamo qui sotto, ha denunciato nell’Aula di Palazzo Madama l’oltraggio a quel sacrificio. Nicola Zingaretti preferisce svicolare perché si è trasformato in un fazioso agitatore dei suoi militanti.

L’attacco mirato contro Giorgia Meloni segue la scellerata intervista di qualche giorno fa del ministro Lamorgese a Repubblica. La sinistra ha deciso di eccitare gli animi. Contro l’odio fa molta teoria della pratica, ma scarsissima pratica della teoria.

Abbiamo già conosciuto questa stagione, vorremmo dire al segretario del Pd. Quando in Italia, tra gli anni settanta e gli anni ottanta,  il brigatismo rosso e l’antifascismo militante seminarono sangue in tutta la Nazione. Quando un leader politico eleva a bersaglio un avversario – e Zingaretti lo ha fatto a freddo, con quel tweet contro Giorgia Meloni – si sta davvero oltrepassando la misura. Con quegli argomenti poi.

E a proposito dell’orrore di Auschwitz, farebbe bene a ripulire il Pd e la sinistra dall’enorme numero di professionisti dell’antisemitismo che imperversano. Studi finalmente, Zingaretti, si informi, e rispetti le persone. E magari lunedì trovi il modo di pregare per i morti delle “presunte foibe” (cit. Anpi Lecce).

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