Coronavirus, Cina offesa con l’Italia. Ma blocca il nostro “made in Italy” per motivi sanitari

“Dalle mele alle pere fino alle carni bovine e al riso. Le frontiere cinesi sono chiuse a molti prodotti del “Made in Italy” Il gigante asiatico frappone ostacoli per motivi sanitari. E chiede assicurazioni sulla assenza di patogeni (insetti o malattie) non presenti sul proprio territorio con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta”. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti nel pieno dell’emergenza sanitaria per il coronavirus.

Gli ostacoli della Cina, prima del coronavirus

La Confederazione agricola sottolinea ancora che, “al momento, per quanto riguarda la frutta fresca, l’Italia può infatti esportare in Cina solo kiwi e agrumi”. “Sono ancora bloccate le pere, oggetto di uno specifico negoziato solo al termine del quale si inizierà a discutere della possibile apertura alle mele, visto che la Cina affronta un solo dossier alla volta”.

Problemi anche per l’esportazione del riso

Ma la chiusura delle frontiere della Cina, continua la Coldiretti, “riguarda anche molti altri prodotti”. “Come la carne bovina nazionale. In più,l’emergenza coronavirus ha rallentato la firma del protocollo d’intesa per autorizzare l’esportazione del riso italiano da risotto. “Dopo la richiesta di approfondite informazioni da parte del governo di Pechino su quantità, superfici investite a riso in Italia, volumi importati ed esportati e una scheda sui trattamenti”.

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