Coronavirus, spuntano i bagarini delle mascherine “salva vita”

“Signora, ha già comprato la mascherina? La deve indossare fino a quando non arriva a casa. C’è il virus in giro, è pericolosissimo”.

Terrorizzano i passanti, prospettano loro l’eventualità di un contagio repentino, mortale: “il coronavirus sta arrivando”. E intanto, gli rifilano mascherine antismog, lerce e di dubbia utilità, made in china, magari fabbricate proprio a Wuhan.

Sono gli ambulanti di via Giolitti, a Roma, schiere nutrite di italiani (Soprattutto napoletani) che si appostano nelle vie del centro capitolino con le tasche piene di mascherine chirurgiche – o presunte tali – “indispensabili, che salvano la vita”, dicono. E così intascano fior fior di quattrini, a seconda dell’acquirente e a discrezione del venditore: 2 euro per gli italiani, 10 agli stranieri. E la “pagnotta” è assicurata.

Si tratta di un vero e proprio mercato nero, un business illegale pensato ad hoc per racimolare un bel po’ di grana in tempi di magra e di pandemia da coronavirus. Così i bagarini si aggirano come avvoltoi affamati in cerca di prede facili da accalappiare,. Dapprima seminano il panico, drammatizzano, ricorrendo all’uso di termini terrificanti – “vaiolo”, “peste” – poi promettono la mascherina “che protegge da virus, garantita al 100%”. Dunque estraggono dal giubbotto scatolette da dieci pezzi cercando di rifilarne qualcuna al malcapitato di turno. Donne e uomini di tutte le età ma soprattutto anziani. E dopo la vendita, c’è anche il tutorial dimostrativo per provare l’efficacia del prodotto. “Si indossa facilmente, vede? Tra un po’ il virus esploderà e le mascherine non si troveranno più. Stanno già finendo le scorte e allora sì che saranno guai per noi italiani, mica solo per i cinesi?”. E via col prossimo. Spuntano ad ogni angolo della città: via Marsala, davanti alla stazione Termini o in prossimità dei monumenti in centro, dove si trovano i loro colleghi del Bangladesh muniti all’occorrenza di selfie stick o graziosi ombrellini per la pioggia. Sono una miriade.

“Gli ambulanti a Roma sono circa 8mila – denuncia Walter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma , alle pagine de Il Messaggero nell’articolo a firma di Laura Bogliolo – il mercato della merce illegale vale 5-6 milioni di euro l’anno dei quali 2,3 milioni è il valore dei prodotti contraffatti”. Insomma, un vero e proprio giro d’affari milionario che arricchisce le tasche di vere e proprie organizzazioni criminose, pronti ad incassare a qualunque costo, persino quello della vita altrui.

Ma si tratta di mascherine a norma? Assolutamente no. A spiegarlo è Cristina Barletta, farmacista di piazza della Repubblica: “È una semplice mascherina antismog – assicura – una confezione da 3 costa 4 euro, ma chissà da dove le avrà prese, tra l’ altro dovrebbero essere dentro confezioni di plastica ed è tutta sporca. Le uniche mascherine che possono avere effetto sono quelle con filtro N 95, le usano i dentisti per interventi, da noi le richieste sono aumentate del 1000 per cento. Il costo reale è di 12 euro”. Oltre al danno, la beffa.

il giornale.it

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