Crevalcore, operatore 118 preso a pugni da magrebino mentre lo aiuta

Arriva da Crevalcore, comune italiano della città metropolitana di Bologna, la notizia dell’ennesimo caso di aggressione commessa nei confronti di un membro del personale sanitario.

Stavolta la vittima è un giovane volontario della pubblica assistenza, finito in ospedale dopo essere stato picchiato da un esagitato marocchino che stava cercando di soccorrere.

I fatti si sono verificati durante la serata di venerdì 3 gennaio, intorno alle 20:30.

Gli operatori del 118 sono intervenuti in via Amendola, dopo la segnalazione del titolare di un bar-kebab, che aveva richiesto assistenza segnalando la presenza di un uomo in evidente stato di alterazione.

Fra i membri dell’equipaggio c’è il 32enne Niccolò Cianci, giovane volontario che insieme ai suoi compagni individua lo straniero che stava causando disordini e cerca di convincerlo a lasciarsi aiutare. Il soggetto, tuttavia, non vuole saperne di essere accompagnato in ospedale, perciò ai sanitari non resta altro da fare che andarsene.

Il magrebino continua però a creare disturbo, motivo per cui l’ambulanza è costretta a tornare altre due volte sul posto. Soltanto alla fine il nordafricano si decide ad essere trasportato al pronto soccorso, ma chiede agli operatori di portarlo al Maggiore di Bologna. Magrebino con problemi psichici prende a pugni soccorritore del 118 che cerca di aiutarloPubblica sul tuo sito

Una richiesta irrealizzabile dato che, come spiegano dalla pubblica assistenza, lo straniero era atteso al pronto soccorso dell’ospedale Santissimo Salvatore di Persiceto, dove tutto era già pronto per il suo ricovero.

Alla risposta negativa degli operatori del 118, il magrebino ha improvvisamente perso il controllo, scagliandosi contro Niccolò, impegnato a riportare i dati dello straniero su una scheda. Raggiunto da un forte pugno, il 32enne è stato soccorso dai colleghi, mentre lo straniero si dava alla fuga.

Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri di Crevalcore, che hanno ascoltato il racconto dei testimoni ed avviato le ricerche del responsabile.

Finito in ospedale, Niccolò è stato visitato e medicato dal personale sanitario, che gli ha diagnosticato la frattura del setto nasale e dello zigomo sinistro, attribuendogli una prognosi di 26 giorni. Intervistato da “Il Resto del Carlino”, il volontario del 118 rivive quei momenti. “Purtroppo sono pazienti molto difficili. Ma la situazione era apparentemente calma e il paziente aveva le mani basse, ha reagito all’improvviso mentre gli chiedevo i documenti per compilare la scheda. Probabilmente voleva passare la notte in ospedale e non a casa. Morale della favola, zigomo sinistro rotto e naso rotto. I medici poi mi hanno ridotto manualmente a secco la frattura”, spiega Niccolò, che conosceva già il suo aggressore, un soggetto noto per essere affetto da disturbi psichiatrici. “Quest’uomo è una persona già nota per i suoi disturbi mentali; personalmente l’ho caricato altre due volte”.

Rintracciato dai carabinieri, il magrebino, un 37enne se l’è cavata con una semplice denuncia.

Sull’episodio sono intervenuti il sindaco Marco Martelli, che esprime la propria solidarietà nei confronti del giovane, ed il presidente della pubblica assistenza locale Giovanni Di Girolamo. “Possiamo leggere di aggressioni a infermieri, medici, operatori nel pronto soccorso e ambulanze, un po’ in tutta Italia. L’altra sera è capitato a noi. Crediamo fermamente che questi gesti siano di quanto più deplorevole ci possa essere”, ha commentato.

il giornale.it

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