Conte tuona contro i cambi di casacca. Rampelli: “Senti da quale pulpito…”

Da un lato stigmatizza i cambi di casacca e dice che “vanno resi più difficili”, dall’altro lancia la campagna acquisti. Giuseppe Conte non perde occasione di mettere in luce la sua doppia personalità e, anche parlando dei sommovimenti che interessano il Parlamento in queste ore, dimostra che mai nomignolo fu più azzeccato di quel Giuseppi che gli affibbiò Trump. Del resto, già allora, il premier aveva dato prova di poter valere per due: Conte 1 e Conte 2, appunto.

Conte contro “i cambi di casacca”

Ora si affida a questa sua dote così peculiare anche nella difficile gestione della partita dei numeri a supporto del governo. Leggi: delle defezioni già consumate o imminenti nel M5S. “Io, senza mortificare la libertà del singolo, sarei per rendere più difficili questi passaggi”, ha detto il premier parlando dei “cosiddetti cambi di casacca” e spiegando che preferirebbe che questo avvenisse con i regolamenti parlamentari e non attraversi il vincolo di mandato.

Rampelli: “Senti da quale pulpito…”

”Prendiamo atto con piacere dell’improvvisa illuminazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che dice basta ai cambi di casacca con passaggi di gruppo”, ha commentato a stretto giro Fabio Rampelli, non senza sottolineare però “da quale pulpito viene la predica“. “Lui – ha ironizzato l’esponente di FdI – ha fatto un semplice cambio di governo sostituendo un partito di destra con uno di sinistra. Siamo alla disconnessione celebrale…”, ha concluso quindi il vicepresidente della Camera.

Giuseppi fa campagna acquisti

Neanche il tempo, però, di “prendere atto” delle inclinazioni del primo Conte (di oggi), che ecco si è palesato il secondo Conte (sempre della giornata) e la musica è di nuovo cambiata. “Chiunque voglia dare un contributo” alla “prospettiva riformatrice” del governo “sarà ascoltato dagli esponenti politici, dai capidelegazione e anche dai componenti del governo e dal presidente del Consiglio in prima persona”, ha detto il premier, parlando a Bruxelles della situazione della maggioranza. “Abbiamo una prospettiva riformatrice, cui tutti potranno portare il loro apporto. Chi vuole lavorare lo può fare qui adesso. Non deve aspettare non si sa quando né dove. Se si vuole dare un contributo al Paese lo si fa qui, con noi“, ha concluso Conte. Certo, non ha detto “passate con noi”. Ma, insomma, l’appello di Giuseppi, che in giornata ha anche blandito le sardine, sembrava abbastanza chiaro.

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