Lecco, marocchino segrega e stupra la moglie: lei si salva chiedendo aiuto ai passanti

Avrebbe abusato di lei. Poi, a lungo, l’avrebbe seviziata e torturata, sempre all’interno della loro abitazione. A essere stata sequestrata in casa propria è stata una donna straniera di 29 anni.

E, ancora una volta, a essere accusato delle violenze è il marito, un cuoco 37enne di origini marocchine che, per farle del male, avrebbe utilizzato anche i suoi strumenti da cucina. È accaduto in un condominio nel centro di Lecco, dove la coppia risiedeva.

“Vi prego, salvatemi”

Secondo quanto riportato da Il Giorno, l’altra notte, al termine dell’ennesimo pestaggio da parte del marito, la donna è però riuscita a liberarsi ed è scappata dall’alloggio popolare che condivideva con l’uomo ed è corsa in strada a chiedere aiuto. Subito dopo, la 29enne è stata trovata da alcuni passanti ed è stata soccorsa in corso Martiri della Liberazione. All’arrivo dei sanitari del 118, la donna si trovava in forte stato confusionale. “Vi prego, salvatemi per favore”, avrebbe dichiarato in lacrime (e in evidente stato di choc) la vittima ai passanti. Addosso aveva ancora i segni degli abusi e dopo le prime cure della Croce rossa, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Alessandro Manzoni, dove è stata ricoverata in osservazione.

Le minacce di morte

Una volta arrivata nella struttura sanitara, la 29enne ha raccontato di essere scappata da quello che per lei era diventato un vero e proprio incubo che sarebbe iniziato la scorsa primavera. In quel periodo, infatti, in base alla sua ricostruzione, il 37enne avrebbe iniziato a maltrattarla, insultarla, picchiarla e minacciarla di morte. A quel punto, il marito l’avrebbe chiusa in casa per impedire ogni denuncia.

L’avvio del codice rosso

Dopo l’episodio, i primi a essere stati informati sono stati i carabinieri del comando provinciale che, a loro volta, hanno allertato il pubblico ministero di turno incaricato del caso. Per questo caso è stato attuato il codice rosso. In attesa di tutti gli accertamenti, delle verifiche necessarie e di eventuali provvedimenti, il marito è stato denunciato a piede libero per violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia. La 29enne, una volta lasciata la struttura sanitaria, è stata accompagnata in una struttura protetta che, però, per motivi di sicurezza, è rimasta segreta.

Che cos’è il nuovo provvedimento

La nuova misura, diventata legge qualche mese fa, introduce diverse novità in termini di lotta alla violenza di genere. Come, per esempio, una corsia preferenziale per le denunce, indagini più rapide e l’obbligo per i pubblici ministeri di ascoltare le vittime entro tre giorni. In questo modo, verrà accelerato il corso delle inchieste, per evitare che i tempi più lunghi nello svolgimento degli accertamenti rallentino e pregiudichino la tempestività degli interventi contro i reati di maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e di lesioni aggravate, se commessi all’interno di contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza. Le pene, poi, per i reati in famiglia saranno più severe.

il giornale.it

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