Un’altra stangata sulle auto. Da gennaio scattano i rincari

C’è poco da fare: la manovra giallorossa sarà un salasso. Il governo ha già messo nel mirino le case con la tassa unica Imu-Tasi e adesso si prepara a rincarare la dose sulle auto.

Non bastava la stangata sulle auto aziendali, adesso ne arriva un’altra che può avere conseguenze ben più pesanti su tutti gli automobilisti. Di fatto come riporta ilTempo, l’allarme è scattato dopo la segnalazione di Confarca, l’associazione che riunisce le autoscuole e tutti i consulenti che operano nel settore. A quanto pare dal 2020 i contribuenti potrebbero pagare fino a 10 euro in più per ogni singola pratica che riguarda il veicolo. Il motivo? Col nuovo anno infatti arriva l’obbligo di effettuare tutti i pagamenti, soprattutto per gli operatori del settore, con il sistema “pagoPa” che dà vita ad una nuova strada per i versamenti nella Pubblica amministrazione.

Le istanze di Confarca sono poi state raccolte da due deputati leghisti come Elena Maccanti e Giuseppe Donina che hanno subito chiesto una risposta e l’intervento del Ministero dei Trasporti. Il nuovo corso per i pagamenti partirà tra il dicembre del 2019 e il gennaio del 2020. Col PagoPa si va a ridurre sotto un unico strumento il ventaglio di opzioni per i pagamenti alla Pa, in questo modo gli incassi di Motorizzazione e Aci saranno molto più veloci. E qui casca l’asino: tutte le agenzie che operano nel settore del disbrigo pratiche automobilistiche dovranno versare i corrispettivi incassati all’amministrazione pubblica. Il tutto con un passaggio dai prestatori di servizio che percepiranno commissioni. Il costo di questo passaggio potrebbe riversarsi sulle tasche dei clienti e quindi degli automobilisti. La stima dei 10 euro aggiuntivi per il momento è solo una proiezione sul futuro nel caso in cui le agenzie dovessero suddividere il singolo pagamento tra Pra, motorizzazione, Regione e altri enti pubblici. A questo quadro va aggiunta anche un’altra novità: la rimodulazione delle tariffe per il nuovo documento di circolazione. Alle proteste di Confarca ha risposto il Mit: “L’importo dell’operazione non supererà per la maggior parte delle agenzie un totale di 1,60 euro a pratica. Peraltro non è più richiesto alle agenzie di pratiche auto di prestare una fidejussione bancaria o assicurativa in ragione della intrinseca sicurezza di PagoPA, con conseguenti benefici per le agenzie e per l’utenza tutta”. Ma a quanto pare gli operatori del settore sottolineano in modo concreto il rischio di una vera e propria stangata dietro l’angolo per chi guida. Dopo la tassa sulle auto aziendali, il rincaro sulle tariffe per le partiche potrebbe rappresentare un vero e proprio aggravio sulle tasche di milioni di automobilisti.

il giornale.it

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