Nigeriano picchiato a Firenze: «Agressione fascista». Poi si scopre che sono stati due rom

Non è parso vero agli anfascisti fiorentini poter gridare all’aggressione razzista dopo le botte prese da un ambulante nigeriano. Il fattaccio è avvenuto alcuni gorni fa in un sottopasso del capoluogo toscano. Mike Okooh, 28 anni, ha raccontato di essere stato picchiato da due uomini. Ma non ha parlato di né di “fascisti” né di “razzisti”. A dispetto di ciò, su Facebook è partito subito l’allarme “democratico”: «Aggressione fascista».  La Repubblica ha subito rilanciato il grido di “indignazione“. Così pure hanno fatto i siti degli altri giornaloni del politicamente corretto. Qualcuno ha provato anche a lanciare una manifestazione di solidarietà in favore del nigeriano. Anpi, centri sociali e sinistre varie stavano già tirando fuori le bandiere. Il sindaco Nardella ha cominciato, da parte sua, a metterci  il cappello. Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per un bel tormentone atifascista. Da portare avanti chissà per quanto tempo.

Poi è arrivata però la doccia fredda. La Questura ha smentito la tesi dell’aggressione fascista al nigeriano. Naturalmente, gli zelanti democratici si sono ben guardati dal diffondere la notizia. Solo il sito Firenze Today ne ha parlato. «Da fonti di polizia si apprende che i due aggressori sarebbero presumibilmente cittadini di etnia rom, originari dell’Est Europa».

Così commenta, con sarcasmo, La Verità. «Non pervenute, stavolta, le reazioni dei leoni rossi da tastiera né dei politici di area dem. Muti anche i giornali, che pure avrebbero il dovere di aggiornare le informazioni riportate. Nonché di rettificare gli errori, visto che il tam tam di propaganda era nato da una sorta di autosuggestione dei professionisti dell’antifascismo. Ai quali sarebbe bastato semplicemente attenersi ai fatti». Già. L’unico problema è che, per gli antifascisti in servizio permanente effettivo, esistono solo i fatti che confermano i loro teoremi ideologici. Il resto, semplicemente, non esiste. E le brutte figure si moltiplicano.

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