Se il portavoce delle Sardine lavora per la rivista fondata da Prodi

Manifestazione spontanea, nata dal basso, una vera e propria “rivoluzione” in cui l’amore del popolo progressista trionfa contro “l’odio” di Matteo Salvini.

Questo, più o meno, il prevedibilissimo storytelling dei giornali progressisti dopo la manifestazione delle Sardine che ha portato migliaia di persone in piazza Maggiore, a Bologna. Come abbiamo spiegato in questo articolo, tutto perfettamente legittimo, ma ci vuole un bel coraggio nel dire che questo sedicente “movimento”, nato su iniziativa dei quattro trentenni Mattia Santori, Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti, non abbia proprio nulla a che fare né a spartire con i democratici.

Mattia Santori, infatti, come abbiamo già raccontato, non nasconde la sua vicinanza ai dem e condivide sui social spassionati apprezzamenti per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, lodi sperticate nei confronti dell’amministrazione comunale bolognese di centro-sinistra – “ve lo dico ora che l’Emilia Romagna è tra le regioni meglio amministrate d’Europa, che Bologna è ancora la patria dell’integrazione e della cultura” – e anche i post del governatore piddino Stefano Bonaccini, in corsa per la rielezione contro Lucia Bergonzoni. Nulla di male, s’intende, ma non prendiamoci in giro.

La Verità ha scovato un altro elemento che lega Santori alla galassia progressista e democratica. Quest’ultimo, infatti, fa parte della redazione della rivista Energia (www.rivistaenergia.it) co-fondata nel 1980 da Romano Prodi e diretta dall’ex ministro del governo Dini Alberto Clò. Professore Ordinario di Economia Applicata, presso Università degli Studi di Bologna, è stato nel cda di diverse società – tra le quali Eni, Finmeccanica, Italcementi, Iren e ASM Brescia, Atlantia, Snam – e, come ricorda La Verità, è l’uomo che, nel 1978, ospitò la famigerata seduta spiritica del “piattino” per ritrovare Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse. Seduta – molto discussa – a cui parteciparono Romano Prodi e Mario Baldassarri. Insieme a Prodi, garante della rivista per cui lavora Santori è l’ex giudice costituzionale Sabino Cassese, che nel 2013 il Pd voleva proporre come presidente della Repubblica.

Per il resto, abbiamo già parlato delle inequivocabili prese di posizione politiche di Santori sui social. In un post del 7 settembre scorso, per esempio, il promotore delle Sardine sposa in toto l’operato del segretario dem Nicola Zingaretti, pur non essendo iscritto al partito, definendo peraltro dei “pagliacci” gli avversari: “17 giorni per fare un governo (contro i 90 del governo del cambiamento); spread a 148 (contro i 320 dei pagliacci che proponevano Savona all’economia); un ministro dell’Interno che non usa i social network; all’economia un politico dopo 8 anni di tecnici; Salvini che da gradasso diventa lo zimbello d’Italia; centrosinistra unito da Renzi a Bersani (o meglio, da Grillo a Bersani). questo Zingaretti non se la cava malaccio…”. Nei commenti, in risposta a chi storceva il naso verso il segretario dem, pubblica poi un articolo de Il Manifesto dal titolo eloquente: “Prima o poi dovremo fare l’elogio di Zingaretti”.

il giornale.it

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.