Anzaldi scopre che la Rai è faziosa. E raccoglie 20mila firme in tre giorni per tagliare il canone

Quasi 20mila firme in tre giorni. Spopola su Change.org la petizione lanciata dal deputato di Italia Viva e segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, per abbassare il canone. L’informazione del servizio pubblico, dice, non garantisce la correttezza, il pluralismo e l’indipendenza che dovrebbe e i cittadini si rivolgono alle reti commerciali. “Allora se la Rai continua su questa linea, è giusto che i cittadini possano mandargli un segnale chiaro. L’informazione peggiora e cala? Allora cala anche il canone”, si legge nel testo della raccolta firme lanciata dal renziano, folgorato sulla via del pluralismo.

La Rai ai tempi dei Cinquestelle

Anzaldi condisce la sua petizione con attacchi politici a destra e manca, ma va anche rilevato che, al netto della propaganda, pone un problema annoso e, a giudicare dalla risposta ricevuta, ancora fortemente sentito dai cittadini. O, forse, più sentito che mai da quando si è capito che anche in Rai l’avvento dei Cinquestelle non solo non ha portato a un cambio di logiche, ma – se possibile – ha incancrenito ancora di più le vecchie.

Conte in tv e gli ascolti crollano

Nella petizione Anzaldi parla di una “occupazione” che “umilia il livello dell’informazione e fa anche crollare gli ascolti”. “I cittadini – sottolinea – sono costretti a rivolgersi altrove per cercare informazione corretta, anche per quanto riguarda le trasmissioni di approfondimento giornalistico. La Rai le ha sostanzialmente smantellate tutte. In prima serata non resta nulla di davvero competitivo e corretto”.

“La conseguenza – prosegue la petizione – è che, quando le reti Rai propongono improvvisati spazi informativi in prima serata, come il monologo del presidente del Consiglio Conte mascherato da speciale sulla guerra tra Turchia e curdi, gli ascolti crollano”.

In 20mila firmano per tagliare il canone Rai

Certo, viene da domandarsi cosa succederebbe agli ascolti se la proposta di Anzaldi di portare chef Rubio sulla tv pubblica venisse accolta. Ma quella è un’altra storia. Qui resta il fatto che, anche a scenario già dato, il danno per i contribuenti è doppio perché la situazione è “finita più volte all’attenzione dell’Agcom, che – si legge nella petizione – a luglio ha addirittura aperto un’istruttoria sull’informazione Rai che potrebbe portare a una multa del 3% del fatturato dell’azienda, una sanzione da oltre 70 milioni di euro”. Come far sentire, dunque, la propria voce? “Finché la Rai non ristabilirà un’informazione davvero corretta, tagliamo 10 euro all’anno di canone”. La petizione si propone di arrivare a 25mila firme. In tre giorni ne sono state raccolte quasi 20mila.

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