Umbria, clamoroso flop dei giallorossi. E ora fari puntati sul governo

L’obiettivo minimo era una sconfitta onorevole, ma quello che si profila per la maggioranza che sostiene l’esecutivo è una sconfitta totale in Umbria che rischia di farsi sentire anche su Palazzo Chigi.

Gli azionisti di governo si affrettano a spiegare che “si tratta di un test locale che nulla ha a che vedere con l’azione di governo”. Non sfugge a nessuno, tuttavia, che il voto in Umbria arriva a pochi giorni dal varo della manovra e a 36 ore dalla foto di Narni con cui Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza hanno cercato di dare forza al loro candidato, Vincenzo Bianconi. E lo hanno fatto con uno strano mix di temi regionali e rivendicazione dei contenuti della legge di bilancio. Un evento dal quale si è tenuto lontano il solo Matteo Renzi: nessuna presa di distanza dal presidente del Consiglio, è stato spiegato da fonti di Italia Viva, piuttosto una scelta di coerenza, dato che Italia Viva non ha schierato né sostenuto alcun candidato. Dalle parti del Partito Democratico il risultato era atteso, la forza del centrodestra nella regione e i danni prodotti dalle inchieste sulle nomine in Sanità, con le dimissioni della presidente Catiuscia Marini, lasciavano ben pochi margini per sperare. E un esponente storico del Pd come Pierluigi Castagnetti non ha mancato di rilevare come il centrodestra governa già in molti comuni umbri, corrispondenti al 62 per cento della popolazione totale. A due ore dall’apertura delle Urne, Castagnetti twittava: “Fra poco i risultati, scontatissimi.

Andrà in onda la Grande Ipocrisia o la grande sceneggiata. Nessuno ricorderà che il cdx da anni governa Perugia, Terni, Orvieto, Foligno. Cioè il 62% della popolazione umbra e che il quesito era: riuscirà il centrosinistra a capovolgere…?”. E, in un tweet precedente, scriveva ancora che la destra, proprio in virtù che già governa largamente in Umbria, avrebbe potuto solo perdere e “se le riuscisse di non perdere ciò che già ha, non si capisce ciò che rischia il governo nazionale”. Un modo per mettere al riparo l’esecutivo da un processo che inevitabilmente partirà. Come in una celebre scena di Ritorno al futuro, la foto di famiglia scattata a Narni potrebbe sbiadire fino a veder scomparire i volti di Conte, Di Maio, Zingaretti e Speranza. Il ‘cappottò potrebbe rappresentare la fine della coalizione appena nata. Nel Movimento 5 Stelle l’avviso è che il test umbro è da considerarsi “un unicum” e che non ci saranno nuovi esperimenti del genere se non dopo “un attento esame caso per caso, regione per regione”.

ilgiornale.it

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