Venezia, 4 agenti feriti in soli 2 giorni: il romeno era recidivo

Si è reso protagonista dell’aggressione di ben agenti di polizia di Venezia in due diverse occasioni a pochi giorni di distanza, ma dopo il primo fermo era tornato subito in libertà, per cui i sindacati del settore lanciano per l’ennesima volta l’allarme.

Il responsabile è un senzatetto 35enne di nazionalità romena, uomo definito di costituzione robusta, molto forte, ma affetto da problemi di natura psichiatrica. Lo straniero è individuo ben noto alle forze dell’ordine a causa di numerosi episodi di cui si è reso protagonista tra Venezia e Mestre. Comportamento fortemente aggressivo, insulti e minacce ai passanti e l’abitudine di attar briga coi gestori di alcuni bar e locali nei quali pretendeva di mangiare senza dover pagare.

Almeno una decina di segnalazioni, tra carabinieri e polizia, che non hanno, tuttavia, portato ad alcuna soluzione dello spinoso problema del senzatetto. Fino ad arrivare allo scorso venerdì, quando lo straniero ha dato in escandescenze all’interno della stazione ferroviaria di Santa Lucia. Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, a rimanere feriti in quell’occasione sono stati un agente della Polfer ed alcune guardie giurate intervenute in suo supporto. Il poliziotto, rimasto ferito lievemente, cercava solo di identificare il 35enne quando è stato attaccato.

Arrestato, il romeno era tornato immediatamente a piede libero nell’attesa dello svolgimento di un controllo di tipo psichiatrico. Una decisione avventata, a cui ha fatto seguito, solo due giorni dopo, il secondo ed ancora più grave episodio. Durante un intervento da parte della Polfer, 3 agenti sono stati aggrediti e feriti dal facinoroso. Il più grave ha subìto la frattura di un polso, ricevendo una prognosi di 30 giorni, mentre i due colleghi hanno riportato ferite giudicate guaribili in 5 e 15 giorni al pronto soccorso. 4 agenti feriti in soli due giorni: il romeno era tornato subito a piede liberoPubblica sul tuo sito

Tornato in manette, visti i precedenti, il 35enne è stavolta finito dietro le sbarre in attesa dell’udienza di convalida, come stabilito dal Pm di turno. Dura la condanna dei sindacati di polizia Sap e Siulp, che denunciano ancora una volta l’inadeguatezza dei mezzi di difesa in dotazione agli agenti. “Quando tutti i poliziotti saranno dotati di idonei strumenti di difesa per poter esercitare le proprie funzioni, evitando continui contatti fisici con soggetti considerati socialmente pericolosi?”, attaccano nel comunicato riportato da “VeneziaToday”. “Tragedie come quella di Trieste vanno evitate”.

il giornale.it

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