Pacchi alimentari per i poveri usati nelle mense dei loro istituti: 4 suore indagate per truffa

Truffa aggravata ai danni dell’Unione europea, chiesto rinvio a giudizio per quattro suore dell’ordine di Santa Elisabetta. A chiederlo, per due religiose di Arezzo e due di Firenze, il pm di Arezzo Iulia Maggiore. Secondo l’accusa, le religiose avrebbero utilizzato pacchi alimentari ricevuti attraverso fondi europei (Fead) destinati all’aiuto degli indigenti destinandoli a strutture convenzionate. I fatti, che risalgono a diverso tempo fa, sono emersi durante un controllo della guardia di finanza aretina, con tanto di foto dei pacchi con il marchio dei fondi europei. Le suore di Sant’Elisabetta respingono gli addebiti attribuendo a “maldicenze” quanto accaduto.

LA VICENDA
Sarebbero tre gli istituti dell’Aretino gestiti dalle suore di Santa Elisabetta finiti nell’inchiesta condotta dalla procura di Arezzo che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta degli istituti di via Venti Settembre e di Policiano nel comune di Arezzo e dell’istituto di Pratovecchio Stia in Casentino. 

Secondo l’accusa, le religiose avrebbero utilizzato pacchi alimentari ricevuti attraverso fondi europei (Fead) destinati all’aiuto degli indigenti per un valore di ottomila euro, dirottandoli sulle strutture convenzionate da loro gestite. In particolare pacchi per 3.200 euro ad Arezzo, per 2.558 a Policiano (Arezzo) e i rimanenti alla struttura casentinese.

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