Carige, il decreto del governo è copia-incolla di quello di Gentiloni

Il decreto per salvare Carige varato dal Consiglio dei ministri ha provocato una pioggia di critiche da parte delle opposizioni

Il provvedimento del governo Lega-M5S prevede garanzie statali sulle obbligazioni per un massimo di 3 miliardi di euro e un fondo pubblico da 1,3 miliardi per i bond e l’eventuale sottoscrizione di azioni della banca, con un tetto di un miliardo in caso di ricapitalizzazione pubblica precauzionale.

“Al fine di evitare o porre rimedio a una grave perturbazione dell’economia e preservare la stabilità finanziaria il ministero dell’Economia è autorizzato, fino al 30 giugno 2019, a concedere la garanzia dello stato su passività di nuova emissione di Banca Carige, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di stato, fino a un valore nominale di 3.000 milioni”, si legge nel primo articolo del decreto.

L’opposizione, in particolare il Partito democratico, è insorta. Non tanto per il merito del decreto, quanto perché per anni i Cinque Stelle hanno attaccato i governi Pd per il salvataggio dlele banche, per poi fare esattamente lo stesso. E, come riportato da Il Sole 24 Ore, a far riflettere è il fatto che il decreto sia sostanzialmente un copia e incolla di quello con cui i dem hanno salvato Mps, Pop Vicenza e Veneto Banca. E anche Forza Italia è sugli scudi, con i deputati di Fi che parlano di “incoerenza” del governo.

Anzi, come spiega Fanpage, “il testo del governo giallo-verde contiene le stesse regole per l’eventuale nazionalizzazione, compreso il burden sharing (ovvero il sistema di condivisione degli oneri che avviene nel contesto di una crisi finanziaria tra azionisti e obbligazionisti subordinati), e le stesse regole che stabiliscono quali sono le garanzie statali”.

il giornale.it

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