Reddito minimo solo agli italiani. La bufala di Di Maio e Salvini

Che fosse una promessa da Pinocchio lo avrebbe capito pure Geppetto. Perché oltre a rischiare l’incostituzionalità e il niet dell’Europa, che il reddito di cittadinanza escludesse gli stranieri regolari residenti in Italia era di difficile attuazione.

E lo aveva capito fin da subito il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il quale al question time al Senato il 20 settembre scorso aveva spiegato tutto per filo e per segno, scatenando la veemente reazione dei due vicepremier.

Che infatti si sono affrettati ad assicurare che no, che prima gli italiani, anzi, che solo agli italiani.

Il 21 settembre scorso Luigi Di Maio precisava: “Pensare di poter individuare una platea straniera nel reddito di cittadinanza inevitabilmente significa, da subito, che non puoi prevedere la spesa perchè la spesa la prevedi in base alla platea”. E ancora: “È chiaro anche che in Italia ci sono 10 milioni di persone sotto la soglia di povertà relativa e quando dico che a 5 milioni deve andare il nostro primo obiettivo, mi rivolgo a quella parte di cittadinanza italiana che è in difficoltà in questi 10 milioni”.

Parole che avevano ottenuto il placet di Matteo Salvini, tanto che il leghista il giorno dopo gongolava: “Che il reddito di cittadinanza sia limitato ai cittadini italiani è una precisazione che come Lega abbiamo accolto con grande piacere perché di regalare altri soldi agli immigrati che vagano per l’Italia non avevamo voglia”.

Qualche giorno dopo, era il 24 settembre, il grillino, in una intervista al Fatto quotidiano, rincarava la dose: “Troveremo risorse facendo deficit. E la manovra farà salire le pensioni minime a 780 euro e darà il reddito di cittadinanza a tutta la platea, esclusi gli stranieri. La proposta l’avevamo già cambiata nel 2015, tenendo dentro i migranti ci avrebbe fatto saltare i conti. Ma il reddito spetterà ai residenti in Italia da dieci anni”.

Adesso, invece, la storia è un’altra, almeno secondo l’ultima bozza in circolazione. Il reddito di cittadinanza andrà anche ai cittadini stranieri residenti in Italia da almeno cinque anni. Con buona pace di Salvini e Di Maio e delle loro promosse. Insomma, prima agli italiani, ma poi anche agli stranieri.

il giornale.it


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