Juncker: “Basta inseguire i populisti, bisogna affrontarli”

Una lunga intervista concessa a fine anno, per fare il punto sulla situazione dell’Unione europea e tracciare un bilancio del suo mandato che volge al termine.

Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, ha parlato con una rete di quotidiani tra cui il tedesco Die Welt, il francese Le Figarò e l’italiano La Repubblica.

Il primo tema affrontato dal lussemburghese è quello dei populismi. In vista delle prossime elezioni europee, che si terranno a maggio, i partiti tradizionali devono cambiare approccio. “”Penso sia un grave errore lasciare che si moltiplichi il numero di persone che, nei maggiori partiti tradizionali, sono sconsideratamente populisti”, dice Juncker. “Se uno rincorre i demagoghi, ne vede solo le spalle. Dobbiamo ricordare che i populisti non sono nel giusto e dobbiamo affrontarli. Dobbiamo mostrarli per quello che sono, parlano a gran voce ma non hanno alcuna proposta concreta ai problemi che abbiamo dinanzi”.

E il numero uno della Commissione comincia in questo sforzo di opposizione frontale elencando quelli che ritiene i risultati più significativi del suo quinquennio da presidente: “L’economia europea cresce da due anni, dall’inizio del mio mandato sono stati creati 12 milioni di nuovi posti di lavoro e i deficit di bilancio si sono nettamente ridotti. Il cosiddetto Piano Juncker ha generato investimenti per 371 miliardi di euro. È stato uno sforzo comune di tutti gli europei di cui l’Europa può andar fiera”.

Infine una riflessione sul tema dei migranti. Per Juncker, l’Europa sta ingigantendo una realtà che presenta varie sfide, ma è comunque meno urgente che in altre zone del pianeta. “Recentemente ho incontrato il re giordano Abdullah II: lui ha scosso la testa e si è chiesto se stiamo scherzando. La popolazione giordana è al 25 per cento fatta da rifugiati. In termini assoluti, è arrivato un minor numero di rifugiati in Europa, ma c’è qualcuno che immagina il nostro continente sull’orlo della rovina. Questo è semplicemente esagerato”.


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