Migranti, bloccate le partenze i morti scendono da 212 a 23

Il Mar Mediterraneo continua a mietere vittime. Ma nella tratta di competenza italiana, da quando il ministro dell’Interno Matteo Salvini è riuscito ad azzera la presenza di barconi carichi di immigrati clandestini, le tragedie si sono pressoché azzerate.

Secondo quando riferiscono fonti del Viminale, dai 212 cadaveri recuperati nel 2017 si è infatti passati ai 23 morti ritrovati quest’anno. È il segnale concreto della buona riuscita dello blocco imposto dal leader leghista che, all’inizio dell’estate, ha contrastato le missioni (illegali) di certe Ong che andavano sin sotto le coste libiche per recuperare i migranti e portarli direttamente nei porti italiani.

La cura Salvini sta funzionando. Dopo che si sono pressoché azzerati gli sbarchi sulle nostre coste, ora il ministero dell’Interno registra un altro successo: gli immigrati morti nella tratta di compertenza italiana del Mar Mediterraneo sono diminuiti drasticamente passando dai 212 cadaveri recuperati nel 2017 ai 23 ritrovati quest’anno. “I dispersi da gennaio a novembre 2017 (dati Unhcr) risultano 3.111, di cui 2.872 nel Mediterraneo centrale – riferiscono fonti del ministero dell’Interno – nello stesso periodo del 2018 la stima è di 1.987 di cui 1.252 nel Mediterraneo centrale”. In questo caso, però, non è stato considerato il gruppo che risulta essere disperso dopo aver tentato di raggiungere la Sardegna. Alcuni testimoni hanno, infatti, parlato di almeno otto persone a bordo, oltre ai due corpi recuperati in mare.

Ovviamente c’è ancora molta strada da fare prima di asserire che l’emergenza immigrazione è stata risolta. Le fonti del Viminale invitano, infatti, a prestare attenzione al report condotto sugli immigrati morti nella traversata dal Nord Africa al Vecchio Continente. “I dati dei dispersi – fanno notare – non sono completamente verificabili, in quanto si tratta di stime basate anche su informazioni raccolte da operatori, testimoni e volontari e che possono presentare margini di errore o imprecisioni di varia natura”.

il giornale.it

 

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