Quello che hanno scoperto gli investigatori fa salire la rabbia. Ecco la novità sull’omicidio di Desirée

Il caso dell’omicidio della giovane Desirée Mariottini ricorda da vicino la vicenda di Pamela, anche lei uccisa immigrati. E, come in altri casi di cronaca, c’è un elemento che fa salire ancor più la rabbia.

Già, perché gli investigatori hanno scoperto che Gara Mamadou, uno dei tre fermati per l’efferato crimine, non avrebbe dovuto essere in Italia. Infatti avrebbe dovuto essere espulso già da un anno.

Eppure lui, insieme ai suoi compagni di merende, era in Italia, indisturbato. Che fosse spacciare, drogare, violentare e persino uccidere, ha potuto agire indisturbato. Fino all’arresto, e non si sa per quanto.

Non avrebbe dovuto essere in Italia Gara Mamadou, il senegalese di 27 anni che è fra i tre fermati per la morte di Desirée Mariottini.

Mamadou aveva infatti un permesso di soggiorno per richiesta d’asilo che ad un controllo di polizia era scaduto e per questo era stato espulso con provvedimento del prefetto di Roma del 30 ottobre 2017.

Per tutto l’anno successivo fino alla notte horror a San Lorenzo, il senegalese è riuscito a rimanere in Italia da clandestino. E’ quanto si apprende da fonti investigative.

Ricevuto l’ordine di espulsione, si era reso irreperibile ma era stato rintracciato dal personale delle volanti a Roma il 22 luglio scorso. Per lui era stato richiesto nulla osta dell’autorità giudiziaria per reati pendenti a suo carico.

Le espulsioni dei criminali sono un punto fondamentale della lotta all’invasione. Il problema è, come visto, che bisogna espellere fattivamente chi non ha i requisiti per stare in Italia.

Fonte: Libero

 

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