INCHIESTA SUL COSTO DELLA UE: ITALIA HA DATO 110 MILIARDI DI EURO IN PIU’ DI QUANTO RICEVUTO DALLA UE

Riuscite a capacitarvi di quanto sia colossale questo numero? Si tratta di 212.989.270.000.000 di Lire, ovvero 110.000.000.000 di euro. Sapete cosa sono? Sono i soldi che l’Italia ha versato alla ue in eccesso a quanto ricevuto indietro.

Una cifra mostruosa, che grida allo scandalo (la maggior parte delle nazioni della ue ha ricevuto più di quanto versato) e che dovrebbe consigliare agli oligarchi di strasburgo di avere la decenza (dignità da una banda capeggiata da un alcolizzato cronico sarebbe troppo pretendere) di evitare qualsiasi critica nei confronti del nostro paese, soprattutto se sono pretestuose come quelle riguardo il DEF appena presentato e che rispetta i parametri di maastricht (fino a prova contraria il deficit al 2,4% è minore del tetto del 3% fissato da tale trattato n.d.r.).

Tuttavia, si sa, intelligenza ed arroganza difficilmente vanno a braccetto, per cui gli oligarchi di strasburgo, avvezzi ad ogni sorta di spreco e sperpero non possono accettare una manovra che badi agli interessi del popolo italiano e non ai loro conti personali.

Come abbiamo visto, il carrozzone della ue ci è costato 110 miliardi a fondo perduto, così suddiviso: 50 di contribuzione netta (fondi versati meno fondi restituiti) e 60 dati al fondo salvastati (quello usato per parare il fondo schiena alle banche tedesche e francesi ai tempi della crisi greca).

Dei 50 versati come contribuzione netta, molti sono serviti a pagare la pletora di dipendenti delle strutture della comunità (europarlamento, commissione, ecc).

Spieghiamoci con qualche esempio:

– Mentre i nostri lavoratori faticano ad arrivare a fine mese, un dipendente neo assunto come funzionario prende minimo 2.300 euro al mese, cui va aggiunto un 16% di indennità per vivere all’estero. Un amministratore di grado elevato può arrivare a 16.000 euro netti al mese (quanto un lavoratore medio italiano prende in un anno!), cui si somma sempre il 16% di “contribuzione di dislocazione”. I dipendenti dell’eurocarrozzone sono oltre 40.000!

– Mentre gli oligarchi europei pretendono di distruggere lo stato sociale italiano, hanno previsto di aumentare il budget per le proprie strutture: 2 miliardi di euro servono per mantenere tre sedi inutili: sì, perché l’europarlamento si riunisce, alternativamente, a strasburgo e bruxelles, con relativi costi di trasferimento di personale e materiale, mentre nel gran ducato del lussemburgo, patria di “Gin” Claude Junker, altresì detto “sua sobrietà”, ci sono le sedi prettamente amministrative, con gli uffici del segretariato generale. Il costo del giochino delle riunioni a bruxelles e strasburgo costa la bellezza di 206 milioni di euro all’anno oltre alla produzione di 19.000.000 kg di Co2 di inquinamento (a voi pretendono di bloccare i diesel euro4, ma a loro tutto è concesso).

– La sede di strasburgo, costata la mostruosa cifra di 600.000.000 di euro rimane oltretutto chiusa 312 giorni all’anno! Nel 2013 gli europarlamentari, in uno sprazzo di serietà avevano votato una risoluzione non vincolante per chiudere la sede di strasburgo, ma i francesi si sono inalberati considerandolo un attacco inaccettabile alla loro grandeur (fosse successo con l’Italia, scommettiamo che sarebbe andata esattamente al contrario?)

Fatta questa breve carrellata di costi assurdi dell’altrettanto assurda struttura della ue, ci permettiamo di far notare una cosa: gli oligarchi di strasburgo ci contestano il def perché prevede 14 miliardi di euro di spese in più rispetto alle loro pretese. Bene: sapete quanto ha versato l’Italia per il funzionamento della ue nel 2018? 14 miliardi, di cui 11,2 ci sono tornati indietro e gli altri a babbo morto.

Considerando l’assoluta inutilità di questo carrozzone opprimente peggio dell’URSS, riteniamo scelta saggia accontentare gli oligarchi della ue e tagliare 14 miliardi di euro di spesa inutile: la loro.

L’Eretico.

Fonti:

Fonti:

via Il Nord

 

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