Mattarella attacca il governo: “No a nazionalismi. Nessuno può mettere in discussione l’Ue”. E dove sta scritto?

Ancora insopportabili interferenze da parte del presidente della Repubblica, ormai il re d’Italia, Sergio Mattarella, che attacca il governo populista per difendere la dittatura eurocomunista e nemica dei popoli sovrani di Bruxelles: “No a mercanteggiamenti sul bilancio e nazionalismi. Nessuno può mettere in discussione l’Ue”. Ma dove sta scritto che non si può mettere in discussione l’Unione Europea? Il catto-comunista Mattarella si è dimenticato che il popolo è sovrano? Lui e i servi del mondialismo saranno presto cacciati dal popolo che disprezzano.

Il futuro dell’Unione europea sarà migliore senza nazionalismi e mercanteggiamenti. La prima carica dello Stato, parlando al vertice di Arraiolos, che riunisce 13 presidenti di Paesi europei per disvutere del futuro dell’Unione, ricorda di essere “nato durante i bombardamenti” e di aver per questo “un’innata diffidenza, e un’innata idiosincrasia verso qualunque pericolo di nazionalismo e di guerre“.

Per questo motivo – prosegue Mattarella – non si può “riproporre dentro l’Unione un clima che non è soltanto concorrenziale ma è di contrapposizione, che poi diventa contrasto, poi diventa ostilità, diventa non sappiamo cosa“. Il riferimento è, ovviamente, ai tragici fatti della Prima e della Seconda guerra mondiale, costati la vita a migliaia di cittadini sia europei che non.

La spinta a unirsi nella Comunità europea prima e l’allargamento a est poi ha avuto lo scopo di “abbandonare il passato mettendo in comune il futuro degli europei“, ha detto Mattarella. Ora “tutto questo è messo, oggi, in discussione e in crisi. Noi dobbiamo far comprendere, in maniera palese ed evidente, alle nostre pubbliche opinioni, ai nostri concittadini, che anche le realtà attuali, il mercato unico, lo spazio Schengen, l’unione monetaria, rispondono a questo stesso spirito, hanno lo stesso obiettivo: mettere in comune il futuro degli europei“.

E ancora: “L’Italia è un contributore attivo dell’Unione. Ma mi sono sempre rifiutato di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere, anche perché i benefici dell’integrazione non sono quasi mai monetizzabili interamente. Non è attraverso il calcolo contabile che si definisce il vantaggio che l’Unione assicura a tutti i suoi componenti”. E poi l’avvertimento: “Non c’è movimento che possa mettere in discussione questo valore storico, però va fatto comprendere con maggiore efficacia“.

Le parole del presidente colpiscono ancora una volta. Proprio pochi giorni fa, aveva detto, citando Scalfari e tirando una frecciatina al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Nessuno è al di sopra della legge“.

Con fonte Il Giornale

 

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