Il politologo Orsina: ‘Non vedo nessuno al momento in Italia che possa frenare il governo’

“Lo dico in modo netto: io non vedo nessuno al momento in Italia che possa frenare il governo e Salvini. Salvo la stessa Lega non faccia errori clamorosi nei prossimi mesi sulla legge di Bilancio, e il M5s non regga ai contrasti interni ed esploda, non vedo cambiamenti all’orizzonte scatenati da forze politiche interne. Solo una catastrofe, un fattore esogeno, magari innescato dallo spread che sale, può cambiare il quadro nel breve periodo”.

Così il politologo e docente di Storia contemporanea presso l’università Luiss Guido Carli Giovanni Orsina in un’intervista a Italia Oggi.

L’indagine avviata dai pm agrigentini a carico di Matteo Salvini sul caso Diciotti, secondo Orsina, è “un’iniziativa debole sotto il profilo giuridico” in quanto “la decisione di vietare lo sbarco è squisitamente politica, non sarà facile sindacare giuridicamente la scelta fatta in nome della tutela dell’ordine pubblico, come ha notato da ultimo Carlo Nordio”.

“Sotto il profilo politico poi, – ha aggiunto – è un’inchiesta che non è condivisa dall’opinione pubblica che invece pensa che Salvini abbia fatto bene”.

Alla domanda se non ci sia il rischio di uno scontro politica-magistratura come ai tempi di Berlusconi, il professore ha risposto: “Berlusconi era finito sotto schiaffo della magistratura non come politico, ma come imprenditore che da politico era accusato di tutelare i suoi interessi. Il caso della Diciotti è diverso, Salvini è indagato in quanto politico che fa i presunti interessi degli italiani”.

Quanto all’immigrazione, Orsina ha osservato: “La questione migratoria negli ultimi anni è stata gestita così male da dare agli italiani la convinzione di non essere difesi dallo stato. La sensibilità è anestetizzata dall’esasperazione per una politica cinica ammantata di buonismo, la politica dell’accoglienza fatta senza averne gli strumenti, fondata sulla convinzione che tanto i migranti se ne sarebbero andati nell’Europa del Nord, attraversando le frontiere tenute aperte da Schengen”.

 

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